Le Golose Invasioni
I sapori “ristretti” da gustare in carcere. A tavola con protagonisti i detenuti del progetto “Buoni dentro”.
QUANDO LA SOLIDARIETÀ ALLEVIA LA PENA
Tavoli eleganti, tovaglie raffinate, candele accese, stoviglie di ceramica, sottopiatti e bicchieri di vetro. Cucina raffinata, servizio puntuale e preciso. Benvenuti alla seconda edizione delle Golose Evasioni. Dopo il successo ottenuto dalle allieve della sezione femminile, l’appuntamento con la “cena galeotta” presso la Casa circondariale di Perugia si trasferisce alla sezione maschile, giovedì 6 febbraio 2014. Trenta i detenuti al lavoro: alcuni intenti a servire ai tavoli, altri impegnati ai fornelli. Sotto la guida dei loro chef insegnanti, Oriano Broccatelli e Massimo Staiano che coordinano il lavoro e preparano i menù. Alla fine della serata, che arriva dopo tre giorni di lavoro, gli chef saranno sicuramente entusiasti di questa esperienza. E anche per i detenuti è un momento formativo importante, perché permette loro di acquisire una professionalità spendibile nel mercato del lavoro, una volta terminato di scontare la pena detentiva. I detenuti coinvolti nella preparazione della cena hanno partecipato alle attività formative previste dal progetto “Buoni dentro”, realizzato, all’interno dell’istituto di pena perugino, dalla cooperativa sociale Frontiera Lavoro e finanziato dalla Provincia di Perugia. L’accesso al percorso formativo è avvenuto previo svolgimento di una sessione di orientamento e counselling prevista in favore di ciascun destinatario coinvolto. Il corso di formazione, riservato a 30 detenuti del reparto circondariale e del reparto penale, è stato articolato in quattro moduli da 60 ore ciascuno, per un totale di 240 ore ed ha permesso ai discenti, guidati da insegnanti di comprovata esperienza, l’acquisizione di competenze di base quali: le conoscenze indispensabili per la produzione e distribuzione dei pasti; i criteri generali di abbinamento dei prodotti; le pratiche di manipolazione, preparazione alla cottura e di cottura delle diverse tipologie di alimenti; le tecniche di conservazione degli alimenti e dell’igiene nella preparazione dei pasti. E della loro bravura ne daranno un saggio durante la cena evento all’interno della struttura penitenziaria, aperta alla cittadinanza per un pubblico pagante (il ricavato sarà devoluto in sostegno dei progetti di reinserimento socio lavorativo delle persone in esecuzione penale). Alla serata si sono prenotate 225 persone per una cena di alto livello che avrà risultati eccezionali. Basta infatti scorrere il menu per farsi venire l’acquolina in bocca: gelè di manzo affumicato con finocchietti al ghiaccio, cous cous di tacchinella e verdure speziate in cialda di pane, vellutata di ceci con gamberetti marinati, lasagnetta scomposta al profumo di bosco, supreme di pollo agli agrumi e quenelle di fagiolina al pepe rosa, nodini di chianina al sagrantino, sformato di bietoline e patate di Colfiorito agli aromi con crema di pecorino e per finire fantasia di dolci. Si rinnova dunque la possibilità di un’esperienza irripetibile per i visitatori, ma anche un momento vissuto con grandissimo coinvolgimento da parte dei detenuti, che grazie al percorso formativo in sala e cucina vanno acquisendo un bagaglio professionale che si potrà tradurre in un impiego al momento delle dimissioni dall’istituto penitenziario.
Luca Verdolini
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