Voglio creare un ritrovo per le anime perse. Un posto dove l’unica comunicazione possibile sia il silenzio. Dove gli sguardi diventano fogli e i sorrisi penne per scriverci su. Vorrei crearlo, perché in questa vita c’è assenza di gravità. Le persone fluttuano senza mai toccare la realtà. Si nascondono e negano a se stesse l’esistenza fondamentale di un contatto…
Vorrei una casa senza specchi, dove l’unico riflesso sia lo sguardo di una nostra analogia. Vorrei che fosse questa l’unica tecnologia. Senza Wi-Fi, con le anime connesse alle emozioni e a tutto ciò che si lascia navigare dentro.
Un abbraccio come rompere il ghiaccio, un bacio come inchiostro in un pennello, una tela per lasciar la firma e condividere insieme la nostra esistenza.
Vorrei una casa senza porte chiuse a chiave, per sancire con la libertà, il momento giusto per andarsene o restare. E musica, la musica non deve mai mancare. Che sia da sottofondo o un modo come un altro per far sentir la nostra voce.
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