Che cosa sono i nudging?
Sono risistemazioni degli spazi per stimolare comportamenti maggiormente virtuosi a tavola. Per esempio, mettendo in primo piano frutta e verdura e dando visibilità al pane integrale, dando più risalto all’acqua che alla bibite.
In Italia, si sta occupando dell’argomento teoricamente e praticamente l’Università Bicocca di Milano, riorganizzando le mense proprio con la strategia dei nudging, ossia ‘spintarelle’ introdotte per influire sui comportamenti e sulle scelte del singolo individuo. Alla mensa universitaria è stato dunque introdotto un principio: in primo piano i prodotti salutari, resi più evidenti tra le scelte del menu con bollini che riportano la scritta ‘So Good’. Il percorso è stato fatto in modo che si arrivi all’area frutta e verdura il prima possibile. Nella linea fredda, i dessert confezionati sono stati separati dalle insalate e resi meno visibili; vicino ai vassoi, si trova il pane integrale. Le bibite gassate sono state ‘nascoste’ dall’acqua. La sperimentazione è cominciata a inizio maggio grazie all’accordo tra l’Ateneo, gruppo Base (Bicocca ambiente società economia), Iescum (Istituto europeo per lo studio del comportamento umano) e Sodexo, società che gestisce il servizio di ristorazione.
Mangiare sano, mangiare bene
Il tutto è stato creato per stimolare negli utenti scelte più sane e cibi più equilibrati, con una dieta varia. L’obiettivo principale è incidere positivamente sui livelli di attenzione e di apprendimento degli studenti. Ma non secondario è lo scopo della riduzione degli sprechi alimentari. I contenuti dei vassoi verranno monitorati alle casse in tre periodi diversi, a distanza di tre settimane. Al termine, il team di studiosi di Base e Iescum costituirà delle vere e proprie mense. Nuove. Per farle diventare dei ristoranti universitari dove si combinano prodotti di qualità con corretta alimentazione. Non viene escluso il coinvolgimento di altre università o mense aziendali.
Paola Palestini, docente di Biochimica alla Bicocca di Milano, precisa: “E’ ormai ampiamente dimostrato che una nutrizione ottimale è importante per assicurare salute e benessere e allo stesso tempo rendere minimo il rischio di malattia. Con questo progetto vorremmo consigliare i nostri studenti, ma anche tutti i dipendenti di Bicocca, a scegliere in modo oculato la loro alimentazione, all’inizio spingendoli verso scelte salutari ma nello stesso tempo educarli a una alimentazione sana. La possibilità di conoscere quali sono gli alimenti salutari, quali sono le combinazioni alimentari ottimali e le porzioni corrette, dovrebbe rendere le persone sempre più consapevoli verso scelte alimentari sane”.
In realtà, stando a un’indagine ‘Mangiare in Bicocca. I luoghi della ristorazione’, condotta dal gruppo Base, il 77% degli studenti intervistati è risultato normopeso, un 12% in sottopeso (in particolare donne) e un 10% in sovrappeso (uomini per lo più). Il che significa che gli studenti dell’Ateneo milanese già dimostrano di avere attenzione al cibo. Sono dunque ‘adatti’ alla sperimentazione. I pochi che hanno problemi di peso riceveranno la ‘spintarella’ per riuscire probabilmente a risolvere alcune delle mancanze.