Il Chianti fa un passo avanti sul piano delle etichette sulle bottiglie di vino. Queste ultime, infatti, indicheranno anche i borghi e le frazioni di dove il vino ha origine. Lo ha fatto sapere il Consorzio del Chianti Classico, che intende così valorizzare ulteriormente le caratteristiche distintive del suo prodotto e la sua territorialità.
Sulle bottiglie di Chianti troveremo dunque nuove indicazioni: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio e Vagliagli sono i nomi dei borghi che potranno apparire sul vino toscano. Vengono in pratica aggiunte le Unità geografiche aggiuntive (Uga), come previsto dalla legge nazionale ed europea per i vino Dop. Nella prima fase, le Uga saranno applicate solo alla Gran Selezione, con la disponibilità all’utilizzo in futuro anche per le altre due tipologie di vino, Chianti classico e Riserva.
Giovanni Manetti, presidente del Consorzio, spiega: “Quello del Chianti è un territorio davvero unico. Il vino rispecchia il territorio come un’immagine fotografica in negativo, e per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale e paesaggistico in modo da poterlo raccontare al consumatore, nelle sue varie sfaccettature, anche attraverso l’etichetta”.
L’etichetta, già carta d’identità di un prodotto, con il Chianti va ancora più in profondità. Alle radici della produzione del vino.