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Il cartellone ha proposto al pubblico 19 spettacoli (“Bellyfusion CineDance Festival”, “Gospel Connection Mass Choir”, “Irene Grandi & Stefano Bollani”, “Shrek il Musical”, “Pooh Opera Seconda in Tour”, “My Fair Lady”, “Concerto di Capodanno”, “Lo Schiaccianoci”, “Frankenstein Junior”, “W Zorro”, “Fantasia”, “Una Vita da Strega”, “Titanic, il Racconto di un Sogno”, “The Full Monty”, “Open”, “A Qualcuno Piace Carta”, “Pinturas”, “Misterix” e “Alice nel Paese delle Meraviglie”), per un totale di 25 repliche.
A questi numeri, Paolo Cardinali, Presidente dell’Associazione Culturale ZonaFranca, nonché Direttore della stagione teatrale del Lyrick di Assisi, ha volute aggiungere dei numeri altrettanto, se non più importanti: 18.125 spettatori, 341 artisti e 194 tecnici.
“Non posso che parlare di bilancio soddisfacente per la stagione teatrale che si è appena conclusa” ha voluto sottolineare Cardinali “innanzi tutto, devo confermare le aspettative riposte nelle scelte di programmazione, perché gli spettacoli andati in scena sono stati tutti tecnicamente di ottima qualità. Facendo un ragionamento di più ampio respiro, nonostante, come tutti sappiamo, questo sia stato un anno particolarmente difficile, dal punto di vista economico, per il settore dello spettacolo, come anche un pò per tutti gli altri, mai come nel corso di quest’anno quello che è emerso è stato il “fare sistema”. A ottobre il Teatro Lyrick, insieme alle produzioni e alle compagnie, ha iniziato una stagione che si prospettava incerta; invece, siamo arrivati fino in fondo. E con grandi risultati. Non era scontato, ma tutti, e per tutti intendo numeri precisi nel caso specifico, si sono prodigati, con tanta vera voglia di fare, perché alla fine dello spettacolo il pubblico fosse felice. Certo, non possiamo dire che gli incassi siano stati illesi dalla crisi, ma attenzione a distinguere fra incassi e presenze. Il Teatro Lyrick ha scelto di incassare consensi. Come abbiamo fatto fra addetti ai lavori, ci siamo venuti incontro anche con il pubblico con numerose e trasversali promozioni, fino a ospitare i bambini a un solo euro. L’obbiettivo è stato quello di vivere ancora un’esperienza insieme; e ci siamo riusciti. Abbiamo condiviso, sognato, riso e volato, grazie a tutti coloro che oramai possiamo definire amici. Quello che ancora, purtroppo, dovremo ancora comunicare nel modo migliore alla politica è che la cultura non è il risultato di un astrale disegno del genio artistico, ma il frutto di tante persone che lavorano, che hanno delle famiglie e che creano un importante indotto economico, interno e trasversale a quasi tutti i settori economici. Un dato molto concreto che dovrebbe bastare a comprendere la lungimiranza, non solo dal punto di vista didattico, culturale e sociale, nell’investire economicamente nella ricerca e nello sviluppo delle arti dello spettacolo”.
“La gestione della stagione teatrale del Lyrick è un modello d’esempio relativamente alla collaborazione tra pubblico e privato” aggiunge il Sindaco Ricci, che insieme a Cardinali, decise anni fa d’investire nella crescita di uno di quelli che oggi è fra i più importanti teatri italiani “e, a proposito, ci si riferisce, sì, alla professionalità e alla passione, ma anche, e soprattutto, allo stile, alla serietà e alla trasparenza. Per Cardinali gli spettatori non sono mai stati un numero con cui riempire le sale, ma una voce da ascoltare, che è sempre stata decisiva nell’individuazioni di soluzioni migliori”.