Sant’Antonio Abate | Cascia
“Tradizione che Passione, Festa delle tradizioni rurali della montagna”
Sabato 17 – festa di Sant’Antonio Abate
Domenica 18 – 39esima “Rassegna Interregionale delle Pasquarelle”
Torna a Cascia l’appuntamento con la conosciuta ed attesa manifestazione “Tradizione che Passione Festa delle tradizioni rurali della montagna”, che sabato 17 e domenica 18 farà tornare la città di Santa Rita indietro nel tempo, attraverso un vero e proprio viaggio nella cultura contadina e nell’usanza popolare, il tutto contornato da squisite degustazioni di prodotti tipici. Il weekend inizierà già nella mattina di sabato, con i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, un culto quello del protettore degli animali da sempre molto sentito dalla comunità di questi territori montani ed agricoli. Proprio la chiesa di Sant’Antonio Abate, inserita all’interno del circuito museale per il suo immane valore, ospiterà alle 10, la santa messa solenne alla quale parteciperà l’intera popolazione accompagnata per la speciale occasione dai propri animali, dai più consueti cani, gatti, conigli a cavalli, pecore e buoi. Dopo la benedizione, tutti i partecipanti muoveranno verso piazza Garibaldi, dove si assisterà allo spettacolo della sfilata dei cavalli, alla tradizionale asta delle agnelle e si potrà partecipare al banchetto. Alle 13, il pranzo dei santesi della parrocchia della Chiesa di Santa Maria, che organizzano la festa, che sarà aperto a tutti, ma previa prenotazione allo 0743.71118, entro venerdì 16. Accanto ai festeggiamenti per S. Antonio, alle 11.45 prenderà il via anche la festa delle tradizioni rurali della montagna, con l’apertura degli stand di prodotti tipici e del padiglione riservato al “Festival degli Antichi Mestieri”, un laboratorio didattico con veri artigiani. In contemporanea si potrà assistere alla preparazione de “lu stazzu e dell’aia”. Pomeriggio in musica con, dalle 14.30, il “2° Raduno Organetti città di Cascia”, con l’esibizione di gruppi folk internazionali, mentre alle 16.30 degustazione della minestra del contadino, offerta dall’ass. “Zafferano di Cascia” e dall’ass. “Roveja di Civita di Cascia – presidio slow food”. La giornata si chiuderà alle 20 con la cena del contadino, presso l’hotel Elite, con musica e tombolata (prenotazioni 0743.71118). Domenica, che vedrà alle 10 la riapertura degli stand, le rappresentazioni di antichi mestieri, passeggiate a cavallo e in carrozza per bambini e giochi in piazza, sarà la giornata clou dell’evento con la “39esima Rassegna Interregionale delle Pasquarelle”. A partire dalle 14, infatti, il palco allestito in piazzale S. Francesco sarà calcato da venti gruppi folk provenienti da regioni limitrofe e dalle classi della scuola primaria di Cascia, che daranno spettacolo, cantando e ballando sulle note delle più amate canzoni popolari del centro Italia. Durante la rappresentazione canora, avverrà anche la premiazione dei cinque presepi vincitori del concorso “Presepi e Presepi a Cascia” edito dal Servizio Turistico della Valnerina e saranno aperte le degustazioni della merenda del contadino e della polenta e al termine l’estrazione della lotteria abbinata alla manifestazione. L’intero fine settimana, inoltre, sarà l’ultima occasione utile per visitare il percorso dell’undicesima rassegna dei “Presepi a Cascia”, aperta dalle 10 alle 18.
[/vc_column_text][vc_single_image image=”22762″ alignment=”center” style=”vc_box_rounded” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” title=”La festa di Sant’Antonio Abate – Il Programma” img_size=”full”][vc_column_text]A Vallo di Nera festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate
La festa di Sant’Antonio Abate è una delle ricorrenze più sentite in Valnerina e in Umbria. Il Santo anacoreta, nato in Egitto nel terzo secolo, è riconosciuto come protettore del mondo rurale e degli animali ed è invocato contro la malattia dell’herpes zoster.
La devozione si intreccia alla tradizione cosicché in ogni centro il 17 gennaio Sant’Antonio viene celebrato con riti e copiose benedizioni.
Nel Comune di Vallo di Nera gli uomini della frazione di Meggiano eleggono ogni anno un santese che insieme al parroco organizza la Messa e un pranzo comunitario presso un ristorante della zona.
La festa fu istituita negli anni Cinquanta e rappresentò la giornata di composizione di tutti i litigi scaturiti dagli sconfinamenti dei pascoli.
A Vallo di Nera, invece, Sant’Antonio Abate si celebra la domenica. Un’apposita società formata da coppie di santesi residenti o originari del paese, che ogni anno vengono estratti da un bussolo, prepara un sontuoso pranzo con prodotti locali. Il convivio diventa un’occasione annuale di ritrovo e di condivisione. La tradizione prevede durante la Messa la benedizione del sale che ogni persona porta in chiesa con una ciotola. Sul sagrato, il parroco benedice gli animali di piccola taglia e, all’interno delle stalle, quelli più grandi.
Nella chiesa di Santa Maria tra i tanti affreschi che si dipanano sulle pareti, il pittore Cola di Pietro da Camerino nel XV secolo raffigurò il Santo accanto a quattro maialini cintati di razza locale che rappresentano l’attributo più popolare del monaco. Uno di essi porta al collo una campanella che lo identifica come animale libero di girare per il paese, alimentato da tutti e poi sacrificato il 17 gennaio in onore del Santo. Il maialino dipinto è stato adottato come simbolo dell’Ecomuseo della Valnerina.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]La Valnerina
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