La prefazione del libro, edito dalla casa editrice Edimond, è curata da Vincenzo Cerami
Il terzo romanzo dell’autore si è aggiudicato il premio letterario Sarapar
Il nuovo romanzo di Marco Vinicio Guasticchi dal titolo “Gavrilo: una vita, un destino”, edito dalla casa editrice tifernate Edimond, è adesso disponibile in tutte le edicole umbre. Il romanzo si è recentemente aggiudicato il primo premio al concorso Sarapar, indetto dal Dipartimento di Culture comparate dell’Università per stranieri di Perugia. Un riconoscimento letterario “assegnano – come si legge nella motivazione data dalla giuria – poiché il romanzo tratta l’ampio spazio temporale delle due guerre mondiali, con tutte le situazioni politiche avvenute in quegli anni, per l’apprezzabile descrizione dello sfondo cittadino e per la semplicità che ne rende fluida la lettura”.
A premiare l’autore, Stefania Giannini e Norberto Cacciaglia, rispettivamente rettore e direttore del dipartimento di Culture comparate dell’Università per Stranieri di Perugia, lo storico Mario Olivieri e il titolare della Sarapar, Santi Parlagreco. Oltre l’autorevole riconoscimento, Guasticchi può vantare nel suo libro la prefazione a cura di Vincenzo Cerami. “Il romanzo – ha commentato Cerami nell’introduzione dell’opera – ha un andamento largo e cronologico, che emana nostalgia, sogni e tragedie del Novecento. Ne viene fuori un ritratto tutto sommato bonario, dentro l’orizzonte senza luce in cui i fatti avvengono, dell’Italia eroica e sfortunata, patetica e orgogliosa del suo antico prestigio. Il protagonista ha il candore di chi non sa vedere il male. Combatte dalla parte giusta perché la sente giusta.”
“Con la pubblicazione di questo libro – ha affermato Marco Vinicio Guasticchi – ho già raggiunto un importante obiettivo. Il premio che mi è stato assegnato è quindi il riconoscimento di un impegno che è stato non solo di ricerca, ma anche di volontà di narrare una storia ambientata nella mia città. Nella trama è possibile trovare anche una sorta di autobiografia molto nascosta e trasposta nel tempo. Per questo, quando ho dovuto scegliere un nome per il protagonista, ho optato per il mio”.