I masnadieri di Friedrich Schiller, nella nuova lettura di Gabriele Lavia approda al Teatro Secci di Terni venerdì 24 e sabato 25 febbraio, alle 21, domenica 26 febbraio, alle 17. Lo spettacolo, che sta ottenendo un grande successo di pubblico e critica nei maggiori teatri italiani, è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria insieme al Teatro di Roma ed è interpretato da un gruppo di giovani talenti, Francesco Bonomo, Fabio Casali, Daniele Ciglia, Filippo De Toro, Michele Demaria, Davide Gagliardini, Gianni Giuliano, Daniele Gonciaruk, Marco Grossi, Andrea Macaluso, Luca Mannocci, Luca Mascolo, Giulio Pampiglione, Cristina Pasino, Giovanni Prosperi, Alessandro Scaretti, Carlo Sciaccaluga, Simone Toni. Una potente tragedia: un perverso intreccio familiare, un amore conteso, il tradimento, l’odio e la morte. Esordio letterario di Schiller, lo spettacolo conserva tutta l’attualità dei nostri giorni, quella che era una violenta denuncia delle istituzioni politiche e sociali del tempo, attraverso la parabola del suo eroe che, dall’irrazionale ribellione raggiunge la lucida consapevolezza della propria colpa, può essere vista con occhi contemporanei. La seduzione del potere e la perversione della libertà sono i due elementi fondanti che fanno l’azione. Con un inganno Franz risponde al fratello Karl che voleva tornare alla casa paterna pentito delle giovanili dissolutezze, e gli invia una perfida lettera a nome del padre con cui lo disereda e lo rinnega. Lo sconforto di Karl lo spinge a porsi a capo di una banda di masnadieri per vendicare ovunque torti e ingiustizie. Franz, con l’intento di sedurre e sottrarre la fidanzata al fratello, mente e annuncia la sua morte. Karl, dopo diverse vicende torna a casa paterna, scoprendo così tutte le menzogne e, rapito da un momento di riflessione, dubita che la giustizia si possa ottenere con la violenza. Un dubbio che si insinua ferocemente nell’animo di un uomo che però scopre che il padre non è morto, come invece diceva il fratello, ma sepolto vivo in una torre. La tragedia si compie: Franz si strangola. Il padre, vedendo nel figlio il masnadiero e il responsabile della morte del fratello, muore di crepacuore. Karl, ritenendosi indegno dell’amore di Amalia, la uccide e si consegna ai gendarmi. Alla parola romanticismo spesso corrisponde un immaginario pittoresco e sentimentale, come uno dei fiammeggianti tramonti di William Turner, o uno dei sublimi paesaggi di Caspar David Friedrich. Ma il romanticismo è stato anche lotta per la libertà e per l’affrancamento dagli oppressori, è stato passione per la giustizia, amore per il sapere, emancipazione dal potere. Questo è I Masnadieri di Schiller: “libertà o morte” è la dichiarazione di questi briganti ribelli, di questi banditi rivoluzionari, entrati violentemente nella storia della letteratura tedesca come esponenti della ribellione, insieme al loro creatore a cui ancora oggi molto dobbiamo. Con stile drammatico e un’abilità scenica immaginifica ed emotiva, Schiller s’inserisce perfettamente nello Sturm und Drang e, nella lente di quel furore visionario, con la sua opera attacca le istituzioni politiche, le convenzioni sociali, i pregiudizi morali con il fermo proposito di fare del palcoscenico un nuovo “istituto morale”. Le parole di Schiller risuonano nell’orecchio del mondo contemporaneo ed è per rispondere a tale richiamo, così urgente anche oggi, che il Maestro Gabriele Lavia riprende quest’opera giovanile, straordinaria, impregnata di ideali, di grande impatto emotivo e scenico.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.