N.B. Articolo di parte Vs Telecronaca imparziale
La pallavolo è uno sport di squadra.
Squadra, s.f. […] Nello sport, formazione organica che prende parte, come insieme unitario, a competizioni collettive (sport a squadre): s. di calcio, di rugby, di baseball, di hockey, di pallacanestro, di pallavolo, ecc.; gioco di squadra, soprattutto per indicarne la compattezza, il coordinamento.
La pallavolo è passione. Passione, s.f. c. estens. […] Inclinazione vivissima, forte interesse, trasporto per qualche cosa. Fare qualche cosa con p., con partecipazione profonda, per naturale inclinazione e con dedizione totale di sé […] con intensità di sentimento.
Chi gioca, chi ama, chi segue la pallavolo lo fa per passione, lo fa perché si sente parte di una squadra.
Quello che è stato assistere alle cinque gare di semifinali play off tra Perugia e Piacenza è qualcosa di molto difficile da raccontare. Chi c’è stato sa il perché: la pallavolo non è uno sport per tutti: la mia prima allenatrice diceva: “il calcio è diffuso perché son capaci tutti a seguire gente che corre dietro ad un pallone. La pallavolo è diversa, è un gioco d’intelligenza, va capita. La pallavolo non può e non deve essere per tutti”.
I grandi campioni della pallavolo sono ragazzi, uomini e donne normalissimi, non c’è nulla di costruito intorno alla loro immagine, alcuni hanno perfino un altro lavoro. Questi sono atleti che giocano a Pasqua, a Natale, si allenano tutti i giorni, giocano un’interminabile serie di playoff con una partita di oltre tre ore ogni tre giorni e, nonostante tutto, non c’è una sola palla che lasciano andare. Di sicuro poi c’è che questo non lo fanno per i soldi o per la fama, lo fanno per passione. E non è un caso che poi la loro grinta, il loro entusiasmo e la loro energia si propaga come un’onda negli occhi e nel cuore di migliaia persone.
C’è spontaneità e genuinità in questo sport così vero e sano.
Guardando una partita della SIR la prima cosa che salta all’occhio è il loro saper essere squadra, cosa molto meno evidente in un Piacenza più teso e contratto, è così palese la forza del legame tra quei dodici “Block Devils” partiti da tanto lontano e arrivati tanto in alto.
La squadra è quello che più conta per ognuno di loro, ogni punto è il frutto dell’impegno di tutti; quando l’avversario c’è, e non regala niente, è la squadra che fa la differenza e non il singolo giocatore. Ognuno gioca prima di tutto per gli altri e poi per se’. Le difese di Giovi sono per i palleggi di Mitic e Paolucci, i loro palleggi sono per gli attacchi di Vujevic & co. Chi non ha mai fatto parte di un gruppo non potrà mai sapere fino in fondo di cosa si tratta, ma è questo il perno, oltre che dello sport, della vita.
Le due ciliegine sulla torta sono “Boban” Kovac e il patron Sirci che, con l’astuzia dell’uno e l’esuberanza dell’altro, contribuiscono a dare alla squadra quel valore aggiunto che le riserva un posto speciale nel cuore di ogni tifoso. Non è bene fare paragoni, ma è giusto sottolineare che la pallavolo è un gioco corretto e leale, privo sia nel campo che fuori di esaltati furiosi e fuori controllo, presenti in numero oltremodo esteso altrove. Non c’è retorica nella pallavolo, c’è rispetto, perché in fondo è la passione (vera) la profonda garanzia di lealtà, se c’è quella, tutto il resto vien da se’.
Ed eccoci tutti qui di nuovo, il giorno dopo lo show ad accarezzare il ricordo di quello che è stato e a sentirci fortunati a poter dire “Io c’ero”.
Una doverosa nota: il mio articolo è di parte, è il frutto di un grande amore per la pallavolo in primis e per una Sir che ho visto nascere e che ho sempre seguito con grande simpatia e affetto. Tuttavia la mia è una riflessione, uno sfogo di gioia, un qualcosa che è passato per la mia testa a cose fatte e a partita vinta. Quello che proprio non ho gradito, e credo come me molti altri, è stata la scelta di Rai Sport 1 di affidare la telecronaca delle cinque giornate di semifinale play off a due cronisti così palesemente di parte che rendevano l’ascolto della gara davvero fastidioso. Dal momento che non si trattava di un mondiale o una partita della nazionale (che avrebbe avuto un pubblico quasi esclusivamente a favore degli azzurri), a mio avviso sarebbe stato auspicabile il rispetto dell’imparzialità con elogi dispensati al bisogno ambo le parti. Molti tifosi perugini hanno seguito la partita in Tv e le urla di gioia per i punti di Piacenza e la palese delusione per quelli di Perugia sono state una nota davvero stonata, segno di una mancanza di rispetto davvero evidente.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Galleria Fotografica del match di Gara 4 dei Playoff di Seria A1 di Pallavolo
Sir Safety Perugia – Copra Eilor Piacenza
Ph. Elisa Cirilli
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Sir Safety Perugia serie A1 pallavolo[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”3/4″][vc_single_image image=”18412″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]