Millo, per esteso, Francesco Camillo Giorgino è attualmente uno degli street artist italiani più interessanti e apprezzati al mondo. I suoi lavori sono inconfondibili e caratterizzati dall’utilizzo quasi esclusivo del bianco e nero, contornati da un tratto deciso e incastrati in un background dove nove volte su dieci, è una metropoli a farla da padrone.Ma se chiediamo al nostro artista cosa è la Steet Art, allora ci dirà: “Una forma d’arte che si sta appropriando legalmente e illegalmente dei luoghi invisibili delle nostre città.”

 

Milo ha avuto una crescita artistica particolare, sicuramente disegnare è sempre stata la sua gran passione fin da bambino, ma nella vita ha avuto un percorso anomalo. Frequenta  il liceo scientifico a Mesagne, in provincia di Brindisi, la sua città natale, e in seguito si laurea in Architettura a Pescara, che adesso considera la sua seconda casa. Nel mentre, non smette mai di dipingere, come architetto subisce un pò una crisi ma la sfrutta benissimo, facendola diventare occasione e opportunità di lancio, si dedica e si sfoga sempre più al disegno e alla sua passione. Da sempre bisognoso di esprimersi attraverso l’ arte, ben presto entra e si approccia alle facciate dei palazzi.

Difficile non restare affascinati dai moltissimi dettagli che compongono i lavori di Millo, infatti in quasi tutti riproduce una sorta di città universale e anonima che rappresenta la sua concezione di habitat inteso come lo spazio che occupiamo nel mondo, dove spesso viviamo in solitudine nonostante i tantissimi luoghi e persone che vi gravitano.

Altra sua caratteristica non da meno visibile ad occhio nudo, e la particolarità delle dimensioni dei personaggi. In una prima analisi possono sembrarci goffi e fuori scala, sarà invece interessante capire come quei personaggi sono in realtà dei bambini in corpi di adulti metafora degna di arte e genialità, interpretazione e lettura di tale metafora è intesa  come corpi che rappresentano la possibilità di rimanere sempre stupiti dalle cose che ci circondano invitandoci a lasciare spazio alle emozioni e alla felicità come appunto fanno i più piccoli.

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