Il fumettista che ha cambiato il concetto di erotismo

Una frase molto famosa ci arriva da Michelangelo: “La malizia sta negli occhi di chi guarda (e nella sua colossale ignoranza)”, con questa frase vi vorrei introdurre l’ arte trasformata in erotismo, del nostro artista e fumettista di cui sto parlando: Milo Manara.
Colui che è riuscito ai tempi nostri a rivoluzionare il concetto di erotismo con il concetto di elaborazione culturale del sesso.
Milo Manara nasce il 12 Settembre del 1945 a Luson in Alto Adige, un piccolo paese in provincia di Bolzano, ma trascorre tutta la sua giovinezza a Verona.
Nel 1970 sposa Luisa Fedrigoli, compagna di vita e fondamentale sostegno per la carriera del marito. Subito dopo qualche anno dal matrimonio danno alla luce Simona, e il secondo figlio Mario.
Milo Manara è un disegnatore dal tratto raffinato, è  colui che riesce a creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime, talmente affascinanti ed eteree da essere quasi irreali, o meglio quel sogno di donna, che ogni uomo vorrebbe accanto. In realtà non sono né irreali né impossibili, le sue muse ispiratrici arrivano da attrici famose o da donne per le strade, per Manara il mondo è pieno di particolari sensuali, basta saperli “raccogliere” .
Si dedicò inizialmente alla pittura e alla pubblicità mentre il mondo del fumetto lo vede esordire su “Genius”, collana erotico-poliziesca edita da Furio Viano.  Fu anche determinante l’incontro col un suo mito, Hugo Pratt, con cui nasce una  collaborazione su alcune opere, che diventano poi fondamentali nella carriera di entrambi.
A partire dall’ottobre del 1983, su testi di Hugo Pratt, Manara disegna, sulla rivista Corto MalteseTutto ricominciò con un’estate indiana, considerato uno dei massimi capolavori dei due artisti ed una delle più belle opere del fumetto italiano.
Collaborazione non di meno importanza fu quella nel 1987 con Federico Fellini, grazie a Vincenzo Mollica che li fa materialmente conoscere qualche tempo prima. Il grande maestro, al quale Manara aveva dedicato la storia breve Senza Titolo, lo aveva molto influenzato, soprattutto con 8 e ½. In seguito al loro incontro, Fellini gli chiede le illustrazioni per una sceneggiatura che pubblica sul Corriere della Sera.
Una particolarità e bellezza del nostro artista è la cura nel disegnare tutto il resto, vi spiego, sicuramente le sue donne semi-vestite catturano l’ attenzione, ma senza tutti i particolari intorno le storie sarebbero noiosissime. Anzi, se si vuole che scatti il meccanismo dell’erotismo bisogna avere molta cura dei dettagli, altrimenti il disegno diventa meno seduttivo. Se si limitasse a disegnare gli organi sessuali non avrebbe senso, dato che se ne vedono già tanti nei gabinetti pubblici.
Una delle storie sempre gradita rimane Miele, la protagonista del ” Profumo dell’ Invisibile” , viene disegnata questa bellissima donna che trasmette spregiudicatezza, ma senza volgarità. Un idea nata dalla delusione di Milo nella narrativa del libro di Welles “L’uo­mo Invisibile”. Non riusciva a spie­garsi il perché il protagonista soffrisse cosi tanto a essere invisi­bile; c’ è chi pagherebbe una cifra per essere invisibile!  Provate ad immaginare, si potrebbe salire su un aereo senza biglietto per viaggia­re in tutto il mondo o fare chissà quali dispetti simpatici, insomma, sarebbe una grande opportunità. Una storia creata per rendere giustizia all’invisibilità in modo divertente ma non comico.

Molteplici rimangono poi le opere-fumetti di Milo, tutte bellissime, tutte sensuali ed accattivanti. Una buona lettura dove anche l’ occhio gusterà la sua parte.

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