La solitudine è un modo di essere, un sentimento, un vero e proprio rapporto con se stesso. Talvolta è il manifestarsi della timidezza, altre di libera scelta, se di dolore o piacere può rimanere un confine molto sottile.
La solitudine se troppa non è cosa buona per l’ uomo, che da sempre ogni essere umano come ogni animale, nasce all’ interno di un gruppo familiare, per esser poi introdotti in un gruppo ancor più grande che è la società. Veniamo al mondo con un’indole più o meno forte, meglio definita come “temperamento”, e da lì, a seguito delle esperienze che facciamo, formiamo la nostra personalità.
Viene riconosciuta anche come prima causa di depressione, ma in realtà molti sono gli scrittori che ne hanno fatto virtù:
Hermann Hessen « La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.»
Maria Miceli «la solitudine è qualcosa di più che un’esperienza diffusa. Sotto certi aspetti è un’esperienza necessaria, ineluttabilmente connessa alla condizione umana. È la nostra stessa individualità a imporci la solitudine; non è possibile sfuggirle se non a costo di perdere la nostra identità»
Molto bello quindi saper interpretare la solitudine come un qualcosa che ti scava dentro e ti fa scoprire chi sei, cosa hai fatto, cosa vorrai diventare. Ritengo superficiale e stupido chi vive solo dei pareri degli altri, chi ha bisogno di approvazioni continue e si fa riempire di significati come fosse un recipiente vuoto. Più percepiamo di valere, meno saremo sensibili ai giudizi.
Chi ha sofferto molto o chi si è abituato a crescere con la costante consapevolezza di qualcuno accanto casca nel buon gioco del fidanzamento. Per molti, un legame sentimentale è un antidoto per la solitudine. Chi vive la coppia come una simbiosi o un rapporto, tendenzialmente confonde l’amore con il possesso, ad ogni modo la vita di coppia rimane un’occasione straordinaria per esprimere sé stessi, resta però essenziale avere degli spazi in cui stare separati.
Le persone che più apprezzano momenti di solitudine sono quelle che hanno avuto l’occasione di fare un buon percorso di crescita, quelle che si sono rialzate più e più volte da soli, quelle stesse persone che fanno di ogni battuta d’ arresto un opportunità di crescita.
Aver capito cosa è la libertà e farne un tesoro da custodire gelosamente.
Stare da soli permette di sentirsi liberi, autonomi. Una persona che ha acquisito una buona consapevolezza di sé stessa non ha quindi paura della solitudine, anzi ne ha bisogno.
Ma la compagnia, il parlare, il passare del tempo con un amico selezionato, un compagno/a di vita appropriato, un famigliare , un maestro o chi sia, aumenterà la luce del nostro essere interiore, affinché non dipendiamo da lui, ma decidiamo di crescere con esso/a.
Il sole sta lassù ed è bello proprio perché è unico, possente e solitario, la Luna ha bisogno del suo riflesso per esser completata.
Ricordiamoci sempre, siamo nati interi non ci manca nessuna metà.