Il Padre Nostro riveduto e corretto, Majakovskij in chiave rock. Parole come pallottole, poesia a mano armata. Testi che scavano il quotidiano e interrogano le coscienze. Un carrarmato rock applicato alla musica d’autore. Tutto questo e molto altro ancora è


A Sangue Freddo

Il nuovo album de Il Teatro degli Orrori


Il Teatro degli Orrori, fin dal primo disco, hanno dimostrato di far mus ica per chi ha voglia di riflettere. Rock applicato alla canzone d’autore. Era ora. È poesia lucida. Passione sociale. Rock a grande voltaggio. A sangue freddo. Non è solo il secondo disco di una delle band meglio accolte da critica e pubblico negli anni zero. A Sangue Freddo è un disco denso come la pece. Denso di contenuti e “politico” come non mai, perché Il Teatro degli Orrori mette in scena la tragedia di Ken Saro Wiwa, così come lo sgomento di un paese, il nostro, alla deriva.  La violenza poliziesca, il populismo straccione, l’egotismo analfabeta dell’Italia contemporanea (Il Terzo Mondo, Alt, Mai Dire Mai). Denso di emozioni e di un intimismo che indaga la vita delle persone, guardando a miserie e ipocrisie quotidiane con crudele iperrealismo (È Colpa Mia). Denso di cultura. Perchè Pierpaolo (cantante, front man devastante dal vivo) innesta nel furore sonico della band le sue passioni letterarie e poi spara parole come pallottole: riscrive il Padre Nostro (Padre Nostro), canta Majakovskij, cita De Gregori, De André, Pino Daniele come se niente fosse: come se nulla fosse cambiato. E così i testi diventano l’anello non più mancante che congiunge anni di cultura del cantautorato con il rock più intransigente e vero del belpaese. A Sangue Freddo è un disco come non se ne sentono da tanto tempo: non “militante” ma “politico” fino in fondo, attento alle contraddizioni sociali dell’Italia d’oggi. Il populismo, la deriva autoritaria, l’edonismo individualistico, lo smarrimento giovanile, le solitudini di chi non si riconosce nella comunità, le ingiustizie palesi e quelle nascoste nella privatezza delle persone, vengono evocate a volte con crudezza, con dolcezza e malinconia in altre.

A Sangue Freddo è stato registrato e mixato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, una scelta questa di grande importanza: il risultato è un disco di grande spessore sonico, non low fi e underground, ma più classicamente rock. Giulio (bassista e deus ex machina del “carrarmato rock” de Il Teatro), mette a fuoco il “surround sonico” del gruppo, facendolo suonare meno noise, più rock, in definitiva più accessibile.

Ma non è tutto. Con A Sangue Freddo la trama si infittisce. Ci sono infatti innesti sonori inusuali e molte collaborazioni per il carrarmato rock del gruppo. Nel nuovo lavoro partecipano Jacopo Battaglia (batterista dei romani ZU), che suona in “Die Zeit”, Giovanni Ferliga (polistrumentista degli eccellenti AUCAN, che suona la chitarra solista in ” La Vita è Breve”), Angelo Maria Santisi e Nicola Manzan – quest’ultimo ideatore del progetto BOLOGNA VIOLENTA – rispettivamente al violoncello e violino in “Io ti Aspetto”, il dolcissimo brano d’apertura, e in “Alt”. Francesca Gaiotto suona il pianoforte nello stesso. Paola Segnana, autrice della musica di “Io ti Aspetto”, nella canzone suona anche lei il pianoforte. Ed ancora: Richard Tiso suona il basso in “Die Zeit”, Elena Grazi suona il moog in ” Alt!”e Robert Tiso gli affascinanti bicchieri musicali in “Die Zeit” e “Io ti Aspetto”.

Ed infine, la collaborazione con uno dei gruppi più “caldi” e blasonati del momento, i Bloody Beetroots: apparentemente lontani dal mondo della band, ma grazie ai quali “Direzioni Diverse” è diventato un brano che mette in collisione il rock de Il Teatro degli Orrori con suoni mai sperimentati prima. Il Teatro degli Orrori ha dedicato circa un anno alla stesura di queste canzoni, ed un mese intero di registrazioni presso le Officine Meccaniche. La masterizzazione è stata curata da Giulio Ragno Favero e Giovanni Versari presso gli studi Nautilus di Milano. Per l’innovazione del sound, la ricerca di soluzioni nuove e diverse, per la furia dei suoi episodi più rock, per il contenuto lirico delle canzoni, siamo convinti che “A Sangue Freddo” riserverà inedite sorprese a chi già conosce la band. Ascoltare per credere.

[nggallery id=35]


Per leggere i testi; http://fliiby.com/user/lunatikottobre8

LUNATIK – ufficio promozione e management il TDO – 035 4421177 – lunatik@lunatik.it

Share.

Leave A Reply