Torna anche quest’anno SanGemini Acoustic: giunto alla sua terza edizione il festival itinerante di musica acustica o semiacustica che si contraddistingue per riuscire a coprire integralmente tutti gli spazi messi a disposizione nella ammagliante cornice del borgo medievale della bassa Umbria che quest’anno si terrà nell’ultimo fine settimana di agosto.
Da quest’anno oltre alla fondatrice ProLoco di SanGemini e alla collaborazione con l’agenzia Metrodora, all’interno dell’organizzazione della manifestazione,  vi è stato l’inserimento di TommyMoroni Eventi e del Tabard Inn, segnale forte dell’apertura della manifestazione verso il polo ternano.Confermato in questi giorni il primo artista che si esibirà, dando finalmente quello slancio di caratura nazionale alla manifestazione: BRUNORI SAS, nella giornata di sabato 27 agosto. Sarà la prima volta del cantautore cosentino nella bassa Umbria, ma finalmente si è riusciti a colmare questa inesorabile mancanza.  Da cornice alla sua performance sarà la location suggestiva di Piazza Palazzo Vecchio, uno dei posti più belli del borgo, ma che purtroppo ha la lacuna dei posti limitati, contenendo un massimale di 300 persone. Ecco quindi spiegata la partenza della prevendita dei biglietti attraverso il circuito nazionale di Greenticket, immediatamente appena è stato annunciato l’artista.  Ovviamente come di consueto, ci saranno concerti gratuiti dal tardo pomeriggio in ogni angolo del borgo medievale, situazione che contraddistingue in maniera forte l’organizzazione del SanGemini Acoustic.

BRUNORI SAS: Bio

A due anni esatti dal pluripremiato Vol. 1 (Premio Ciampi 2009 come miglior esordio, Targa Siae-club Tenco 2010 come miglior esordiente), Dario Brunori torna con Vol. 2: Poveri cristi. Con Vol.1, Brunori era riuscito a fissare nell’ immaginario collettivo il suo universo personale. In Vol. 2 si lascia alle spalle la nostalgia e affronta di petto il presente, spostando lo sguardo sulle storie di vita altrui. I suoi Poveri cristi sono persone normali che compiono imprese normali, non giudicati dall’alto ma descritti con una pietas e una simpatia (nel senso greco di “soffrire insieme”) che fanno di Brunori stesso un povero cristo. I quasi due anni di tour regalano al nuovo disco una struttura più articolata (complice l’intervento della band e l’ospitata degli amici Dente e Dimartino); la scrittura è insieme amara e speranzosa, solo apparentemente tragica, quasi grottesca ma sempre estremamente realistica. La forma canzone è melodica e leggera, all’italiana. In Vol. 2 si ritrovano i temi della poetica brunoriana: l’attenzione per i piccoli gesti, la religione cattolica, il realismo evocativo, il nazional-popolare affrontato con affetto e misericordia, la precarietà emotiva della nuova generazione. Ma l’iperrealismo popolare fatto di istantanee si arricchisce di una scrittura sempre più matura e corposa, conservando un linguaggio sobrio e spietato, tipico di un cronista lucido e innamorato. L’album è stato quasi interamente realizzato dallo stesso Brunori (coadiuvato da fedeli collaboratori) nel suo studio sulle colline fuori Cosenza.

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