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Grande partenza per il Corciano Festival, cultura qualità e Musica Nuda | Recensione

Corciano Festival

50°AGOSTO CORCIANESE dal 2 al 17 agosto 2014

Recensione Musica Nuda 

Lui, Ferruccio Spinetti, suona il contrabbasso. Lei, Petra Magoni, la voce. Questa l’alchimia unica al centro del concerto della prima serata della 50esima edizione del Corciano Festival, nell’omonima cittadina umbra. In piazza Coragino mancano 15 minuti alle 22, sabato 2 agosto, quando salgono sul palco i protagonisti del progetto Musica Nuda, accompagnati dall’orchestra residente del festival per offrire un’interessante saggio del progetto nato più di dieci anni fa.

Il live è diviso in 4 capitoli: Musica nuda più orchestra, poi solo Musica Nuda, poi solo orchestra e gran finale in ensemble.

Dopo aver rotto il ghiaccio con Io sono metà, Fronne e il primo coinvolgimento del pubblico con una Fever mischiata alle avventure di Garibaldi secondo Lauzi, arriva Lei colorerà, scritta da Spinetti, primo picco emozionale del live in una piazza gremita e in splendida contraddizione con un Corciano bellissima e in silenzio ad ascoltare. Da qui capitolo Musica nuda con Carica erotica, Qui tra poco pioverà, My funny Valentine e Bellezze in bicicletta dedicata, nelle parole della cantante toscana, “agli sport minori come la musica”. In questo secondo blocco del concerto tutto il senso di Musica nuda: rock, punk e jazz misti a musica classica, nel ritmo sincopato del contrabbasso di Spinetti, elemento Avion Travel, e nella voce, miracolo di estensione, interpretazione, contaminazione e forza di Petra Magoni. Senza farsi mancare, poi, deliziosi siparietti di Magoni/Spinetti, animali da palcoscenico più che collaudati. Ulteriore punto a favore.

Terzo blocco: musica maestro!L’orchestra del festival, in prevalenza fiati, riempie il suo momento con La bella Gigogin di Gazzani, mista a Bella ciao, e una Corale dalla cantata numero 147 per chiudere, Musica nuda sale sul palco, con Amazing grace.

Finale mosso per gli ultimi due pezzi, in ensemble: I will survive e Come together. Poi, come in ogni live che si rispetti, l’atteso fuori scaletta: l’incantevole Il cammello e il dromedario del Quartetto Cetra, l’energica ‘Guarda che luna’ (uno dei titoli che il pubblico urla per rispondere al cosa volete che facciamo dal palco) per finire con il bis di I will survive e il pieno coinvolgimento del pubblico che abbandona la piazza con lentezza, visibilmente soddisfatto del concerto.

Tutto liscio e grande partenza per il cartellone corcianese, insomma, che sceglie la cultura fatta con  qualità: un servizio reso, un’emozione regalata e condivisa.

E il festival continua. 

Corciano Festival | Recensione Musica Nuda

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