Vinicio Capossela, Moon in June 2015

Recensione, Galleria Fotografica e interviste a Patrizia Marcagnani (Fondazione SergioPerLaMusica), Vito Capossela (padre di Vinicio) e Patrizia Bovi (Ensemble Micrologus)

Moon in June – 21 giugno 2015 – Isola Maggiore

“Ora che ci siamo tutti manca il festeggiato”, con queste parole della canzone d’apertura Vinicio Capossela ha voluto cominciare la serata dopo esser sbarcato sull’isola Maggiore del lago Trasimeno in quella che è stata la serata “per Sergio”, proprio quella che lui avrebbe voluto.

Quelle luci dei tramonti, che Piazzoli tanto amava guardare da casa sua, sono stati le quinte perfette di uno spettacolo emozionante e intenso, voluto dalla sua compagna Patrizia Marcagnani, in cui uno straordinario Capossela, prima solo, poi insieme all’Ensemble Micrologus e a Gary Lucas con un tributo a Jeff  Buckley, ha incantato i quasi 1200 spettatori.

Ed è proprio Patrizia Marcagnani a dirci qual è il profondo significato di questa serata

Com’è stato organizzare un evento di questo genere come Moon in June senza Sergio?

È stato sicuramente complicato da un punto di vista logistico, perché Sergio aveva una grande esperienza che noi non abbiamo. Di grande supporto Vinicio, che è sempre stato un suo grande amico.

Da chi è nata l’idea di organizzare questo concerto finale?

È stata mia l’idea ma forse dovrei dire che è stata di Sergio, perché Vinicio doveva già venire qui già un anno fa, poi è successo che Sergio è venuto a mancare e così quest’anno è stato riproposto il progetto.

Oggi possiamo dire che l’evento è riuscito alla perfezione.

Il primo brano, quello di apertura, è un brano inedito che Vinicio ha voluto dedicare a Sergio, è stata una sorpresa anche per voi?

La storia di questa canzone parte da lontano, Vinicio la cantò una volta in un club 25 anni fa, però non l’ha mai incisa e Sergio gli ha sempre chiesto se fosse stato possibile incidere quel pezzo. Vinicio mi ha detto “Patrizia io quel brano che piaceva tanto a Sergio l’ho riscritto dedicandolo a lui e sarà la prima cosa che farò questa sera”.

La prima parte del concerto si è aperta con Capossela e il suo pianoforte suonando tutti brani a cui Sergio era legato: Modì, Una giornata senza pretese, Le case ecc…

È vero, ci piacevano in modo particolare i primi dischi di Vinicio, quelli più intimisti, dove era solo lui con il pianoforte. Abbiamo sempre pensato che in quei brani ci fosse l’essenza di Vinicio.

La fondazione Sergioperlamusica sta andando avanti e questa sera abbiamo avuto modo di vedere in che modo, si parla di 1200 persone presenti.

Non è stato facile far partire la fondazione ma abbiamo comunque molte adesioni, molta gente che crede in questo progetto ed oggi questa scommessa possiamo dire di averla vinta.

Se Sergio fosse qui oggi secondo te cosa direbbe?

Lui sarebbe stato sicuramente molto contento… ma secondo me lui è qui, in mezzo a tutta questa gente che gli ha voluto bene.

L’assoluto protagonista dell’evento è stato Vinicio Capossela che, grazie alla sua nota bravura e alla scelta di una scaletta musicale impeccabile e adatta alla serata, ha reso l’omaggio perfetto a Sergio, facendolo un po’ rimpiangere anche a coloro che non l’hanno potuto conoscere.

Girovagando nel back stage abbiamo incontrato il padre di Vinicio, il signor Vito, un signore semplice e molto gentile che subito ci ha detto: “perché mi intervistate io non so né suonare né cantare? Quello che ho saputo fare è stato dare una buona educazione a mio figlio…”, che non è poco aggiungiamo noi:

Chi era Sergio per lei signor Vito?

Per me era un grande amico, avevamo una grande simpatia reciproca. Quando ci incontravamo era sempre una gioia. È venuto da noi una volta, poi in estate è venuto anche al mio paese a Calitri vicino ad Avellino, per il mio compleanno. Mi regalò delle tazze di ceramica di Deruta.

Molto, li ho sempre visiti insieme e ci è dispiaciuto tanto quando abbiamo saputo della sua scomparsa.

Quando Vinicio muoveva i primi passi, iniziava la sua carriera, lei era contento?

C’erano sempre dei dubbi, poi pian piano ci siamo accorti che aveva preso la giusta strada

Si sarebbe mai immaginato questo successo?

No, no mi sarei mai immaginato tutto questo. Inizialmente si riuniva con degli amici con i quali aveva creato un gruppo di quattro elementi e andavano a fare le prove fuori casa perché io abitavo in un condominio e a casa non c’era spazio. Mentre suonava si adattava a fare diversi lavoretti anche per mantenersi.

Vi proponiamo infine le impressioni e i pensieri di Patrizia Bovi, assisana, voce e arpa gotica dell’Ensemble Micrologus, un gruppo vocale-strumentale italiano specializzato in musica medievale, che in un riuscito connubio tra moderno e antico hanno reso magica la serata.

Come è nata questa collaborazione tra Vinicio e i Micrologus?

È stato tutto grazie a Sergio che già da tre o quattro anni si era fissato che volava farci fare un progetto insieme a Vinicio. Gli aveva fatto avere un nostro disco sulle “laudi di Cortona”, ma non si era mai creata la giusta occasione. Sergio ha avuto poi l’idea di coinvolgerci in un lavoro che Vinicio stava facendo sul “Cantico delle Creature”, il testo più conosciuto di San Francesco, realizzando un concerto proprio difronte alla Basilica di Assisi nel 2013. Potete immaginare è stato bellissimo.

Questo era Sergio Piazzoli, una persona che sapeva creare l’occasione perfetta.

di Alessio Antonielli e Elisa Cirilli

Fondazione SergioPerLaMusica

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