[vc_row][vc_column][vc_column_text]Venerdì 29 marzo Violet Ghost presenteranno al Chupito di Perugia il loro primo epThe Bench” uscito l’11 febbraio scorso: una serata- evento in cui suoneranno insieme ai musicisti che hanno partecipato alla registrazione dell’album (Diego Mariani e Andrea Spigarelli alla batteria e percussioni e Alessia Antonelli al basso e cori).

Durante la serata verranno proposte anche canzoni mai eseguite live (di cui una in italiano) e i brani saranno intervallati da letture, naturale complemento per uno spettacolo intimo e intenso come quello che verrà proposto dal duo perugino.

Prima e dopo il concerto selezione musicale curata da Zed.

Ingresso libero.

Violet Ghost: Lucia Mariani e Elisabetta Caprini (Foto di Sara Belia)

Foto di Uliana Piro

Due donne.
Due strade.
Che si incontrano e si raccontano.
Il progetto Violet Ghost nasce all’inizio del 2017 dall’incontro di Elisabetta Caprini (all’attivo un album con il nome di Beth and the Volunteers) e Lucia Mariani (tastiera degli Inbetweeners).
Gusti comuni e affine sensibilità hanno costituito l’humus fertile per la creazione di pezzi che, con il passare del tempo, rispecchiano sempre di più la simbiosi artistica di questo duo. 

Chitarra acustica, armonica, piano, organo e voci (che spesso si intrecciano): ecco gli ingredienti delle Violet Ghost. 
Atmosfere folk, echi anni novanta.

Ingredienti semplici, diretti. Come le loro canzoni che raggiungono l’ascoltatore con la forza della loro verità.

 

www.facebook.com/violetghost17/
www.instagram.com/violet__ghost 
Spotify: http://bit.ly/TheBenchVioletGhost
Google Music: http://bit.ly/TheBenchGoogleMusic
Itunes: https://apple.co/2MXnunv
Youtube: http://bit.ly/VioletGhostYoutube
Link per download disco: http://bit.ly/TheBenchEP 

 

The Bench è il primo Ep delle Violet Ghost, duo acustico perugino.

Il disco, registrato da Riccardo Tesorini presso il Jap-Perù di Perugia e mixato e masterizzato da Giulio Catarinelli al Suba Studio di Spello,  disponibile in tutti gli stores digitali da lunedì 11 febbraio 2019.

Cinque tracce cantate in inglese, cinque storie, cinque quadri dai colori morbidi che accompagneranno l’ascoltatore in un viaggio dalle sonorità folk, che profumano d’America.

Il viaggio comincia su una panchina, con una chitarra acustica che suona e un tramonto infuocato sul lago Trasimeno: The bench è la title track e anche la prima canzone del disco.

Chitarra, piano, armonica, organo: ecco gli ingredienti musicali delle Violet Ghost. 

Il tutto unito alle voci di Elisabetta Caprini e Lucia Mariani che si alternano, si fondono, creano armonie evocative e rarefatte, diventano qualcosa di altro che possiede la forza di entrambe. 

In questo Ep le canzoni sono impreziosite, inoltre, dalla partecipazione di alcuni musicisti che hanno dato ai pezzi la loro dimensione finale: la batteria di Diego Mariani (Balefullies) su “The Bench”, il basso e la voce di Alessia Antonelli (Balefullies) su “Under a sky full of stars” e le percussioni e la batteria di Andrea Spigarelli (Virginia Waters, Wonder Vincent) su “Why” e “Come in, pain”.

La copertina, disegnata da Lucia Mariani, unisce elementi di alcune canzoni portandoci in un mondo onirico e raffinato.

Ad anticipare l’Ep è uscito il 29 gennaio il video del primo singolo estratto, “Why”,  registrato tra il Jap- Perù e il Suba studio durante il making of del disco. 

Le Violet Ghost raccontano The Bench

Con The Bench abbiamo deciso di inquadrare e “fermare” una parte ben precisa della nostra produzione artistica: canzoni nate per essere acustiche, che trovano in quella registrata la loro dimensione più naturale.

The Bench è un disco pieno di amore, dolore e speranza: un disco che parte con l’idea che il tempo passa e guarisce le ferite (“counting days sittin’ on this bench / waiting for time to go by and mend”), che si domanda se la speranza non sia che una trappola (“just tell me why/now hope is just a trap),  che sa che non si può far altro che andare avanti anche nei momenti di tempesta (“nothing left but to swim”) perchè alla fine l’importante è continuare ad avere la forza di esprimere desideri (“under a sky full of stars, finally I can wish upon”) e il dolore, con la sua forza, serve anche a farci splendere ancora (“i need your power to tear me down and then let me shine again”). 

The Bench è un disco vero, onesto, profondamente sentito. 

È parte di noi e ora è pronto per affrontare da solo il mondo e farsi scoprire.

Violet Ghost – Foto di Uliana Piro
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