Fabbrica della Birra Perugia, parte seconda: la rinascita! | Eventi Umbria
Rinasce la Fabbrica della Birra Perugia!
Un gruppo di giovani alla prese con un affascinante impresa legata alla birra artigianale. Nel nome di una città, di un marchio del passato e di un bel pezzo di storia da raccontare
PERUGIA – C’era una volta la Fabbrica della Birra Perugia. E oggi c’è di nuovo. Davvero affascinante la storia di alcuni giovani, innamorati delle proprie radici e della birra artigianale, che hanno deciso di “restituire” alla città un pezzo della sua storia. Dopo quasi 90 anni, Perugia torna ad avere una birra che porta il suo nome, riempiendo di colore una storia in bianco e nero, che evoca antichi splendori e un fascino senza tempo, ancora oggi tramandato da splendidi manifesti d’epoca e da vecchie campagne pubblicitarie.
La storia della birra a Perugia, infatti, vanta un passato prestigioso. Una delle pietre miliari di questa nobile tradizione fu posta nel 1875, quando venne fondata la Fabbrica della Birra Perugia. In quegli anni l’azienda aveva sede in alcuni locali di palazzo Silvestri, nella centrale via Baglioni, vicino ai depositi di neve ubicati nei sotterranei della Rocca Paolina e utilizzati all’epoca come primordiali frigoriferi per la maturazione e la conservazione della birra, fatta in appositi fusti di rovere. Il tutto prima di trasferirsi nei più ampi locali di via Oradina (oggi via Bartolo), che saranno la sede della Fabbrica fino alla fine degli anni Venti, quando Birra Perugia cessa la sua attività.
Un oblio durato per decenni e interrotto intorno alla metà degli anni Duemila, grazie ad un gruppo di amici che comincia a progettare la “rinascita” del birrificio. Obiettivo dichiarato: produrre una grande birra artigianale e di rendere contemporaneo un prestigioso pezzo di storia. Dopo anni di studi, ricerche, tentativi e sacrifici, la Fabbrica della Birra Perugia è di nuovo realtà (con una sede in una vecchia officina a Pontenuovo di Torgiano). Giovane e moderna, ma ancorata alla storia e alle tradizioni.
Ma come sono le nuove birre con il grifo rampante in etichetta, da poche settimane in commercio? Artigianali, anzitutto. Dunque autentiche, ricche di personalità, non pastorizzate, non filtrate, senza conservanti né additivi. E rifermentate in bottiglia. Birre che raccontano il legame tra le materie prime più naturali, l’acqua purissima delle sorgenti umbre e il saper fare di chi le realizza.
Le due tipologie attualmente in produzione, subito molto amate da critica e appassionati, sono una Golden Ale e un’American Red Ale. La prima è chiara, delicata, dai profumi agrumati e il gusto fresco. Molto facile da bere. La seconda è ambrata, più complessa, con profumi di frutta matura e note erbacee date dal luppolo. Gustosa e piacevolmente amara.
Certamente birre molto buone, ma anche ricche di fascino. Capaci di evocare una storia antica e di riportare alla luce un vecchio marchio del passato.
Per info: www.birraperugia.it