Vincitore del V “Torneo civitas Narniae”, il campione in carica “Cavalier de lo Giglio”. Prossimo appuntamento con la tradizione medievale è a dicembre con “La festa dei folli”
(Avi News) – Narni – Anticamente era il “Campo de li giochi” e per “L”anello di san Michele” è tornata ad esserlo. Piazza dei Priori, a Narni, infatti, ha ospitato, domenica 23 settembre, la finale di scherma storica (V “Torneo civitas Narniae”), che ha confermato come vincitore, il campione in carica “Cavalier de lo Giglio”. Per circa un’ora, otto cavalieri si sono sfidati a colpi di spada e con tanto di armatura medievale, davanti ad una folta platea. Ad essere premiati, oltre al vincitore, sono stati anche Luca, Fabio e Aimone, rispettivamente secondo, terzo e quarto posto, che hanno ricevuto un riconoscimento dal sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, affiancato, per l’occasione, dalla schermitrice italiana Cristiana Cascioli, vincitrice di una medaglia d’oro e due di bronzo ai campionati mondiali di scherma. Insieme hanno ricordato, rendendogli omaggio, il narnese Carlo Carnevali, commissario tecnico della nazionale di spada, morto improvvisamente nel 2008, che aveva portato la spada azzurra ai successi di Pechino. La sfida di scherma storica, insomma, è stata la degna conclusione di una tradizione, che a Narni è legata a Erasmo Gattamelata, e di una due giorni, che ha voluto celebrare, insieme all’equinozio d’autunno, la figura di san Michele, allo stesso tempo arcangelo guerriero e protettore della transumanza. Una doppia connotazione che ha fatto da filo conduttore dell’intera manifestazione, caratterizzata, infatti, da eventi legati sia al mondo militare che a quello rurale, entrambi ben riusciti.
“La figura di san Michele – ha spiegato Patrizia Nannini, responsabile segreteria coreografica dell’Ente Corsa all’anello, organizzatore dell’evento – si è sovrapposta nei secoli a quella di Mitra, una semidivinità guerriera. Non a caso, durante il banchetto medievale, uno degli appuntamenti in programma più di successo, abbiamo proposto sette portate, ispirate proprio ai sette gradi di iniziazione spirituale, per il raggiungimento di quello supremo che è Dio”. “Il perché – ha aggiunto Patrizia Nannini – le nostre manifestazioni cadano proprio in occasione di equinozi e solstizi (come quella di san Giovanni e giugno e san Nicola a dicembre), poi, deriva dal fatto che essi rappresentano momenti stagionali di passaggio, fondamentali per la società di allora, che era molto più legata alla terra della nostra”. La festa di san Michele si inserisce nel progetto di “Narni, città della Corsa all’anello” e rientra, infatti, negli appuntamenti organizzati durante l’anno, collaterali alla Corsa all’anello ufficiale, che si disputa a maggio, in onore di san Giovenale. “Il prossimo evento – ha anticipato la responsabile segreteria coreografica dell’Ente – è quello di dicembre, con ‘La festa dei folli’, rievocazione del carnevale che, anticamente, si festeggiava per san Nicola e in occasione, appunto, del solstizio d’inverno”.
Maria Galeone