“Canti e Discanti – Umbria World Fest”

XI edizione – Foligno (25-29 luglio 2012)

Il festival, per la sua 11esima edizione, che si svolgerà a Foligno (Pg) dal 25 al 29 luglio 2012 con al centro anche musica e cinema, ospiterà quattro mostre fotografiche, una del National Geographic e le altre tre curate da RVM Magazine. Fotografi di fama nazionale ed internazionale con i loro scatti evidenzieranno il tema “Madre Terra”, scelto quest’anno dal festival. Inaugurazione mostre il 25 luglio, termine delle esposizioni il 10 agosto

FOLIGNO – Quella della grande fotografia è ormai un tratto distintivo di “Canti e Discanti – Umbria World Fest”, che con la sua undicesima edizione si svolgerà a Foligno dal 25 al 29 luglio 2012. Il festival, attraverso il tema “Madre Terra”, intende così stimolare ed arricchire la riflessione sulle trasformazioni ambientali, culturali e paesaggistiche che investono il pianeta. E lo farà attraverso diverse forme di espressione artistica, come musica e cinema, ed anche grazie agli scatti di grandi fotografi.

La sezione FOTOGRAFIA vedrà per il secondo anno la trasformazione di Palazzo Candiotti in un “palazzo della fotografia”, con mostre fotografiche e slideshow multimediali a tema (inaugurazione 25 luglio, ore 19, chiusura 10 agosto – orario apertura tutti i giorni dalle 19 alle 24).

“Italian Geographic 2011 – I fotografi di National Geographic Italia”, a cura di Marco Pinna (staff editor National Geographic Italia), è il titolo dell’esposizione che vedrà ventisei immagini di altrettanti fotografi che hanno lavorato dal 1998 a oggi per l’edizione italiana di National Geographic. Una raccolta straordinaria di fotografie del nostro Paese, e non solo, visto da alcuni tra i maggiori professionisti dell’immagine a livello nazionale. Una mostra dedicata ai fotografi che in questi ultimi tredici anni hanno contribuito ad arricchire con la loro arte le pagine di una delle più prestigiose riviste al mondo.

Tre invece le mostre curate da RVM Magazine. “11/3 Tsunami Project” – a cura di Chiara Oggioni Tiepolo di RVM Magazine – è nata per ricordare lo Tsunami che ha colpito il Giappone la scorsa primavera. “11/3” raccoglie gli scatti realizzati da Giulio Di Sturco (il fotografo ha varcato i confini delle zone proibite) nei territori colpiti dal terremoto di Fukushima.

Sempre a cura di Chiara Oggioni Tiepolo la mostra “The Lovely Sea”, con foto di Paulo Siqueira e Nadia Shira Cohen per raccontare la storia di uno dei più grandi disastri ambientali provocati dall’uomo, quello del Lago d’Aral. Ai confini tra l’Uzbekistan e il Kazakistan, l’enorme lago ha visto le sue acque prima sparire e poi ritornare nell’arco di mezzo secolo. Ad immortalarne la “rinascita” sono i due fotoreporter internazionali. Il reportage fotografico sarà in mostra con il supporto dell’ambasciata del Kazakistan in Italia.

“Amore Mio di Provincia”, con foto di Veronica Daltri, è infine il titolo del progetto curato da Gian Maria De Gasperis,  fondatore e coordinatore editoriale RVM, e da Annarita Curcio. Questo progetto focalizza la sua attenzione sulla provincia italiana come una categoria del sentire. Non c’è interesse infatti nel creare una riconducibilità alla specificità fisica del territorio; quello che si vuole trasmettere è la sensazione della provincia e del vivere in provincia.

Ma “Canti e Discanti – Umbria World Fest” non sarà solo fotografia. Foligno, definita da sempre “crocevia di genti”, aprirà le sue diverse e suggestive location alle tradizioni e alle culture del mondo anche attraverso concerti, proiezioni e incontri.

Tra gli altri, si passerà dalla leggenda della chitarra mondiale Al Di Meola (26 luglio) al duo Saba Anglana e Niccolò Fabi (27 luglio) per quanto riguarda la musica, fino allo spazio cinema con documentari e anteprime regionali di  “Polvere – Il grande processo dell’aminato” (nomination ai David di Donatello per il miglior documentario 2012) ed “Elsewhere” di Nikolaus Geyrhalter.

Abbinata alla manifestazione c’è la possibilità di usufruire di un pacchetto turistico per scoprire l’Umbria, con visite guidate attraverso l’arte e i percorsi enogastronomici del “cuore verde d’italia” (per info www.umbriae.it).

ITALIAN GEOGRAPHIC 2011

I fotografi di National Geographic Italia

A cura di Marco Pinna – staff editor National Geographic Italia

Ventisei immagini di altrettanti fotografi che hanno lavorato dal 1998 a oggi per l’edizione italiana di National Geographic. Una raccolta straordinaria di fotografie del nostro paese, e non solo, visto da alcuni tra i maggiori professionisti dell’immagine a livello nazionale. Una mostra dedicata ai fotografi che in questi ultimi 13 anni hanno contribuito ad arricchire con la loro arte le pagine di una delle più prestigiose riviste al mondo.

Da oltre 120 anni, National Geographic ci racconta “il mondo e tutto ciò che esso contiene” avvalendosi di alcuni tra migliori fotografi al mondo. Oggi la rivista rimane un punto di riferimento importante per l’eccellenza della fotografia di reportage non solo geografico e naturalistico, ma anche sociale, culturale, scientifico antropologico, storico, ambientale, eccetera.

I fotografi in mostra: Angelo Antolino, Marco Ansaloni, Franco Banfi, Maurizio Biancarelli, Monika Bulaj, Marco Bulgarelli, Giancarlo Ceraudo, Claudio Cricca, Stefano Dal Pozzolo, Massimo Di Nonno, Nanni Fontana, Andrea Frazzetta, Alessandro Gandolfi, Fabrizio Giraldi, Emiliano Mancuso, Marisa Montibeller, Alberto Novelli, Diego Orlando, Paolo Petrignani, Alexey Pivovarov, Antonio Politano, Sandro Santioli, Francesco Schiavone, Georg Tappeiner, Stefano Torrione, Stefano Unterthiner.

11/3 TSUNAMI PHOTO PROJECT

Fotografie di Giulio Di Sturco (World Press Photo nella categoria Arts and Entertainment, il Picture of the Year, il PDN’s 30, il Prix de la Photographie Paris; dal 2008 collabora con alcune delle maggiori organizzazioni internazionali e non governative come WHO, le Nazioni Unite, Medici Senza Frontiere, Greenp).

A cura di Chiara Oggioni Tiepolo direttore artistico foianofotografia/senior editor RVM

Così descrive la mostra Yumi Goto: “Il mio primo contatto con Giulio Di Sturco è avvenuto proprio in corrispondenza del terremoto in Giappone, quando aderì all’iniziativa “3/11 Tsunami Photo Project,” un libro fotografico digitale e collettivo sul sisma e lo tsunami che avevano devastato il mio paese. Giulio mi ha raccontato la sua versione della stessa storia. Mentre era in Giappone, gli era stato sconsigliato di andare in alcune zone, semplicemente perché non avrebbe trovato nulla di interessante e “notiziabile”. Giulio aveva ignorato il suggerimento, convinto che comunque ci fossero delle persone abbandonate, e che valesse la pena raccontare la loro storia. La sua perseveranza ha significato raggiungere zone e confini in prossimità dei quali gli altri fotografi si erano fermati. Le grandi sfide affrontate sono evidenti nelle foto presentate qui, in “11/3”. Sono particolarmente contenta che sia stata prodotta una mostra dal lavoro di Giulio. Perché le sue fotografie sono umane, reali e dense. E perché le sue immagini sono quelle che io, tanto perché giapponese di nascita quanto perché curatore di professione, vorrei che la gente vedesse. Il Giappone ha ricevuto aiuti da tutto il mondo, ma la strada della ricostruzione è comunque lunga. A dispetto delle avversità, le vittime dello tsunami, comprese quelle ritratte da Giulio, hanno una volontà forte. Sono convinte, e certe, e fiduciose, che riusciranno a superare il momento di difficoltà e tornare ad una vita normale. E mi auguro che chiunque possa vedere questo, e avere i miei stessi sentimenti, di fronte a queste immagini”.

THE LOVELY SEA

Foto di Paulo Siqueira & Nadia Shira Cohe

A cura di Chiara Oggioni Tiepolo direttore artistico foianofotografia/senior editor RVM

“The Lovely Sea”. La storia di uno dei più grandi disastri ambientali provocati dall’uomo, quello del Lago d’Aral. Ai confini tra l’Uzbekistan e il Kazakistan, l’enorme lago ha visto le sue acque prima sparire e poi ritornare nell’arco di mezzo secolo. Ad immortalarne la ‘rinascita’ sono due fotoreporter internazionali, Nadia Shira Choen e Paulo Siqueira. Il reportage fotografico, a cura di Chiara Oggioni Tiepolo, sarà in mostra con il supporto dell’ambasciata del Kazakistan in Italia.

”La storia ha inizio negli anni ’60 – racconta la Tiepolo -, quando il Governo sovietico decide di deviare il corso dei due fiumi Syr e Amu Darya per irrigare le piantagioni di cotone che servivano a produrre uniformi militari e polvere da sparo. Privato dei suoi affluenti, Aral, comincia a retrocedere. La popolazione abbandona progressivamente villaggi e città portuali, lasciandosi alle spalle una desolazione che sembra essere senza speranza”.

Fino a quando nel 2001 ”la Banca Mondiale e il governo kazako approvano il piano per la costruzione di una diga per riportare l’acqua nel lago. In due anni (dal 2003 al 2005) sono stati costruiti 13 chilometri di muro, e da allora il piccolo lago del nord è cresciuto del 30%, diretto verso la ricongiunzione con le altre due appendici.

Sono stati reintrodotti i pesci, sta tornando la vita, e le capanne di sabbia abbandonate nel deserto, piccole gobbe su un orizzonte brullo, hanno ricominciato a colorarsi dei minuscoli dettagli della vita quotidiana. Si piegano di nuovo le reti all’alba, caricandole assieme a nasse ed esche ed ami su furgoni prima, barche poi. Torna a praticarsi un mestiere che sembrava dimenticato, e che molti giovani del posto vivono con la curiosità dell’avventurarsi nel racconto di un nonno.

Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira hanno voluto documentare la storia di questa, seppur ancora piccola, rinascita.

“Il Mare ha lasciato il porto, ma è rimasto nei nostri cuori”, recitava una scritta in cirillico nel vecchio porto di Aralsk, una volta prezioso snodo commerciale e città delle spose. Adesso che l’acqua dista “solo” 25 chilometri, ci si chiede se quel cuore possa effettivamente tornare a battere.

Paulo Siqueira

Brasiliano di origine, si è trasferito in Italia dove ha lavorato come staff photographer per Repubblica e l’Agenzia Reuters, lavora inoltre con Time, Le Monde, Der Speigel, Stern, Guardian, L’Espresso e El Mundo.

Nadia Shira Cohe

Nel 2005 Nadia ha lavorato con l’agenzia fotografica di fama mondiale, VII, con alcuni dei fotogiornalisti mondiali più talentuosi. Dopo aver inizialmente lavorato nell’ufficio di New York, Nadia divenne il Direttore Vendite in Nord America e poi  Direttore dei Progetti Speciali. Nell’estate del 2007 Nadia ha realizzato il suo sogno di trasferirsi a Roma, dove continua con spirito creativo a raccontare e ad esporre le storie di vita delle persone.

AMORE MIO DI PROVINCIA

Foto di Veronica Daltri

A cura di Giammaria De Gasperis founder & editorial coordinator RVM e Annarita Curcio

Veronica Daltri: “Questo progetto focalizza la sua attenzione sulla provincia italiana come una categoria del sentire. Non c’è interesse infatti nel creare una riconducibilità alla specificità fisica del territorio; quello che si vuole trasmettere è la sensazione della provincia e del vivere in provincia. Una sensazione che ho capito, man mano che portavo avanti il progetto, essere uguale a Marsala come a Ivrea, a Barletta come a Udine. Questa sensazione porta a una sorta di collasso delle 110 province italiane in una grande e unica provincia, ovvero l’Italia stessa. Durante il mio viaggiare in tutta la penisola, mi sono mossa orientata verso la quotidianità della vita delle persone; non ho fatto altro che uscire con la macchina fotografica al collo, camminando per quella che potrebbe essere la città che ognuno di noi attraversa ogni giorno. Sono andata verso situazioni comuni: amiche che chiacchierano su un prato, bagnanti sulla spiaggia e sabati sera in discoteca.  Il lavoro è stato eseguito in diapositiva, con il tiraggio della pellicola. In tale modo si ottengono tonalità del colore affini a quelle delle pellicole usate negli anni ’80 dalla maggior parte delle famiglie italiane per immortalare la vita quotidiana. Questa scelta è stata dettata dalla considerazione che, a volte, in provincia il tempo sembra essersi fermato davvero e in tal modo nelle immagini è come se fosse così realmente.  La provincia diventa un pretesto per raccontare il mio percorso nell’ Italia di oggi.

Veronica Daltri

Nasce a Cesena nel 1985. Durante gli anni dell’Università, scopre la passione per la fotografia. Dopo la laurea in Tecniche Erboristiche e a seguito della vincita di una borsa di studio del San Lorenzo FotoFestival, frequenta i corsi alla Scuola Romana di Fotografia presso la quale si diploma nel 2011. Nel 2010 vince il premio Grow Up al Foiano Fotografia. Nel 2011 è tra i primi giovani fotografi a entrare a far parte della nuova sezione LUZ Avanguarde dell’agenzia LuzPhoto e sempre nello stesso anno viene pubblicata sulla rivista RearViewMirror Magazine.

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Per info:

www.cantiediscanti.net

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