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Martedì 13 novembre, alle 21, inaugurazione da non mancare per la Stagione di Prosa del Teatro degli Illuminati di Città di Castello, con una delle più belle e rinomate tragedie di William Shakespeare, Otello. Nei panni del Moro di Venezia vedremo una straordinaria prova di Massimo Dapporto, egregiamente affiancato da Maurizio Donadoni nei panni di Iago, Massimo Nicolini, Matteo Alì, Gabriele Taesauri, Angelica Leo e Federica Fabiani. Lo spettacolo replicherà al Teatro Comunale di Gubbio mercoledì 5 dicembre, alle 21.

«Non una tragedia della gelosia, ma un dramma d’amore, in cui il protagonista si trova preda di un sentimento tanto potente da fargli perdere la ragione», così il regista Nanni Garella descrive il suo Otello definendolo «un grande dibattito sulla fragilità della natura umana».

I numerosi temi affrontati in questa messinscena della tragedia shakespeariana, tradotta e adattata dallo stesso Garella, vanno oltre quello classico della gelosia portata alle estreme conseguenze: il pregiudizio razziale, lo scontro tra occidente e oriente, una storia che ritorna e costruisce nella mente un immaginario di guerre vicine e devastanti. A contrapporsi sono, però, in primo luogo due visioni del mondo: quella di Otello – bellezza e armonia, nobiltà, lealtà, amore – e quella di Iago, che disegna un mondo abietto e volgare in cui, nella totale assenza di ideologia, regna il pragmatismo più spregiudicato.

«Nell’Otello di Shakespeare – scrive il regista nei suoi appunti di drammaturgia – alla fine perdono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna – stralcio simbolico di una immagine barocca – l’uomo resta sotto un cielo vuoto. (…) Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somiglia molto di più a come lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana.»

Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. È possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.

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