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PERUGIA – Si è svolto giovedì 2 maggio 2013, nel nuovo Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo della Penna, a Perugia, un altro incontro del ciclo cultura, economia, sviluppo, territorio dei Giovedì della Capitale. All’appuntamento che ha avuto per tema “La cultura come leva di marketing territoriale: patrimonio ed eventi culturali” hanno partecipato: Paolo Dalla Sega, docente di valorizzazione urbana e grandi eventi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Gennaro Iasevoli, economista e docente di marketing e gestione degli eventi presso l’Università Lumsa di Roma e Giorgio Mencaroni, Presidente Camera di Commercio di Perugia.

Un dibattito molto partecipato moderato da Luca Ferrucci, responsabile dell’animazione territoriale e ricerche per la Fondazione Perugiassisi 2019, che – a partire dalle esperienze personali degli ospiti che operano nel settore – ha ruotato attorno all’importanza e al ruolo che patrimonio (inteso come beni artistici, storici, archeologici, architettonici e paesaggistici) ed attività culturali, in particolare gli eventi, possono avere nel rendere maggiormente competitiva una città e un territorio. Come, quindi, il capitale culturale territoriale, può diventare una leva di marketing del territorio, contribuire all’attrattività dei luoghi, determinare un vantaggio rispetto altre aree e dare un apporto al posizionamento ed all’immagine e notorietà del territorio nel suo complesso. Infine, nell’ottica dell’azione Capitale Europea della Cultura, come questa scadenza può servire a riprogettare logiche di marketing territoriale per Perugia, Assisi e l’Umbria, in una chiave sostenibile e partecipativa.

“Se parliamo di cultura parliamo di economia e di un importante elemento per il Pil regionale. La candidatura va al di là di un cartellone di eventi – ha detto il Presidente Mencaroni -; bisogna cominciare a ragionare anche in termini di servizi e di sinergia tra soggetti che operano all’interno del settore culturale, avere una traccia comune che non è solo il riuso degli spazi ma sviluppo del settore spesso. La cultura deve poter dare lavoro”.

Ragionare in termini di target e non solo di prodotto, è anche il suggerimento cha ha dato Iasevoli. Gli eventi, secondo l’esperto, hanno capacità di creare micro imprenditorialità e devono considerare, sin dalla loro pianificazione, la pluralità e l’osmosi dei target.

“Partire dal prodotto (gli eventi) facilita l’organizzazione per gli addetti ai lavori ma in termini di ricaduta sul territorio non c’è caratterizzazione forte, rischiando inoltre che gli eventi si sovrappongano”. Partire dunque dal pubblico e sulla base delle esigenze progettare eventi culturali fruibili. Un altro punto fondamentale nella costruzione di un evento vincente è la costruzione della reputazione. Durante il dibattito infatti è emersa l’importanza dei cosiddetti “effetti immateriali” che si identificano con la nascita di microimprenditorialità locale, permettendo inoltre che l’evento crei network di relazioni sul territorio e diventi leva di visibilità mondiale. In quest’ottica di fondamentale importanza è l’attenzione mediatica che deve avere chi progetta un evento al fine di costruire una buona reputazione, elemento chiave nella fase della scelta per chi vuole visitare un territorio.

“Gli eventi stessi devono essere occasione per imparare a fruire cultura” secondo Dalla Sega. “E’ fondamentale costruire un vincolo sociale”. Da qui l’importanza della piazza come agorà della socialità e del volontariato negli eventi che significa farli diventare propri. “I grandi eventi funzionano quando non vengono dimenticati da chi vi ha aderito – ha detto Dalla Saga – soprattutto volontariamente”.

Il Prossimo appuntamento con I Giovedì della Capitale è fissato per il 9 maggio dalle 17.30 –alle 19.30 nel Salone d’Onore della Giunta Regionale – Palazzo Donini. Si discuterà de “La cultura come sistema di sistemi: cluster, distretti e reti culturali”. Ospiti Alessandro Hinna, Università Roma Tor Vergata; Andrea Rebaglio e Alessandro Rubini, Responsabili del progetto distretti culturali di Fondazione Cariplo, Confindustria Umbria. Conduce: Fabrizio Bracco, Assessore alla Cultura Regione Umbria.

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