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Strade dell’Olio e del Vino | Torgiano

A Torgiano si è fatto il bilancio dei primi 12 anni di attività e si è guardato al futuro delle Strade dell’Olio e del Vino dell’UmbriaIeri pomeriggio (giovedì 20 febbraio) il Coordinamento Regionale delle Strade ha organizzato un convegno durante il quale sono intervenuti esperti in materia di sviluppo e promozione turistica e gli assessori regionali al turismo (Fabrizio Braccoe all’ agricoltura (Fernanda Cecchini). Apprezzamento per il lavoro svolto e ruolo strategico confermato: “Le Strade, per fare sintesi tra la promozione dei prodotti e la valorizzazione del territorio e per l’esperienza immagazzinata, sono uno strumento ancora necessario ed utile” Mettere in campo ed accelerare la promozione del ‘sistema Umbria’ con il supporto “necessario e fondamentale” delle Strade dell’Olio e del Vino dell’Umbria. Cinque realtà (quattro strade del vino e l’unica strada regionale dell’olio) che “vanno messe ancora più in evidenza” e alle quali “vanno dati maggiori strumenti e risorse per operare al meglio”, perché in questi anni “hanno lavorato bene” e perché sono in grado di fare una sintesi della vasta offerta delle eccellenze del territorio regionale, enogastronomiche e non solo. Questo è il quadro emerso a conclusione dell’incontro molto partecipato dal titolo “Verso il 2020: bilanci e prospettive per le Strade dell’Olio e del Vino dell’Umbria” che si è tenuto a Torgiano presso la sala Sant’Antonio a 12 anni dalla nascita delle Strade (Strada dei Vini del Cantico, Strada del Sagrantino, Strada dei Vini Colli del Trasimeno, Strada dei Vini Etrusco Romana, Strada Regionale dell’Olio Dop Umbria) ed organizzato per fare il punto in una fase importante come quella del passaggio tra la vecchia e la nuova programmazione comunitaria 2014/2020. Oltre ai presidenti delle singole Strade erano presenti anche sindaci, amministratori, presidenti di associazioni di categoria, produttori, soci. Un’occasione, secondo quanto ricordato dal coordinatore regionale delle Strade dell’Olio e del Vino dell’Umbria, Avelio Burini, per tirare le somme su quanto fatto finora, mettendo in evidenza un primo bilancio, e per individuare gli spazi di intervento ancora possibili, guardando al futuro e discutendo di prospettive nel campo della promozione di queste due grandi eccellenze della regione, vino e olio, e delle tante realtà territoriali ad esse collegate. Come ha sottolineato Burini, “molto spesso ci troviamo a sovrapporci con i troppi organismi che nascono intorno a questo settore, come ad esempio quando dobbiamo competere con altri enti per partecipare a fiere del turismo”. “A volte non si capisce come questo sia possibile – ha affermato – perché le Strade sono nate per emanazione di una legge regionale e portano avanti progetti regionali”. Infatti, secondo quanto evidenziato da Laila Bauleo, esperto in politiche di sviluppo turistico, “il mercato è oggi più competitivo con numerosi soggetti che valorizzano l’offerta enogastronomica”. Sono quindi tanti gli attori che insistono sullo stesso segmento di domanda. “È pertanto necessario – ha spiegato l’esperto – avere una Governance territoriale che attribuisca ruoli e compiti ben definiti nel rispetto dei risultati raggiunti e del contributo che le aggregazioni esistenti hanno dato allo sviluppo dell’offerta territoriale e della sua promozione”. “In questa fase – ha commentato l’assessore alle politiche agricole ed agroalimentari della Regione Umbria, Fernanda Cecchini – è necessario fare sintesi e dare la priorità a coloro che sono più in sintonia con gli obiettivi che vogliamo portare avanti”. Per la Cecchini “bisogna superare ciò che non serve più e le Strade comunque ritengo possano rimanere uno strumento utile e necessario per dare senso compiuto al progetto vino e olio”. L’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, oltre ad evidenziare “l’importante contributo” delle Strade dell’Olio e del Vino dell’Umbria allo sviluppo turistico territoriale, ha pure lui messo l’accento su questo aspetto della Governance: “Il tema va affrontato seriamente perché ognuno deve avere il proprio ruolo e se tutti pensiamo di fare la stessa cosa non andiamo avanti. Vanno quindi distinti i tre momenti della promozione, commercializzazione e messa a punto dei prodotti e decidere i soggetti responsabili di ogni fase. Un disegno questo già fatto, ma a volte ce lo dimentichiamo e tutti vogliono fare tutto”. Ancora Bracco ha definito “decisivo” il lavoro svolto dalle singole Strade e dal coordinamento regionale nell’ ottica di un’offerta turistica integrata: “Quello offerto dalle Strade – ha detto – è un tipo di turismo da valorizzare con i percorsi enogastronomici che diventato sempre più centrali per contribuire a costruire itinerari e prodotti turistici che possano intrecciare tutte le caratteristiche che contraddistinguono l’Umbria”. Degli interventi realizzati per la crescita del sistema imprenditoriale locale e delle Strade ha parlato il responsabile del servizio aiuti alle imprese e della promozione per la Regione Umbria, Augusto Buldrini, il quale ha ricordato che “sulle due ‘misure’ più importanti per la promozione di eccellenze come olio e vino e per la promozione turistico-territoriale l’attenzione dell’amministrazione regionale è stata sempre molto alta”. A riconoscimento del valore portato negli ultimi anni dalle Strade umbre, nel corso del convegno è stato pure presentato un dato che sottolinea come dalla loro nascita ad oggi il numero degli associati è cresciuto mediamente del 120%. Le Strade sono anche “esempio” di come il concorso tra pubblico e privato possa dare ottimi risultati. Ed al di là delle difficoltà del momento, soprattutto a causa della crisi economica e della scarsità di risorse, il successo delle Strade in futuro sarò determinato, è stato infine detto, anche dalla capacità di continuare ad assumere la prospettiva del cliente e di creare, comunicare e consegnare valore tramite un portafoglio di offerte economiche a forte contenuto esperenziale e con forte capacità di coinvolgimento dei turisti.

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