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Conclusa con successo la quarta edizione di Young Jazz Countdown. Otto concerti concentrati in due giorni, con al centro il jazz di ricerca di undici musicisti provenienti da sei paesi diversi. L’Associazione folignate Young Jazz, dopo questa rassegna invernale e mentre proseguirà ancora per tutto gennaio Young Jazz Museum, è già al lavoro per il festival primaverile.
FOLIGNO – Una varietà di esperienze e proposte musicali sotto il segno del jazz di “giovane generazione”. Otto concerti – tra “soli”, di gruppi e session di improvvisazione – con protagoniste le “giovani generazioni”, grazie ad undici straordinari musicisti provenienti da sei paesi diversi. Per due giorni, sabato e domenica scorsi, Foligno ha ospitato la rassegna musicale invernale Young Jazz Countdown – patrocinata dal Comune di Foligno, dalla Regione Umbria e dalla Provincia di Perugia – che ha chiuso con pieno successo la sua quarta edizione confermandosi come punto di riferimento tra gli eventi musicali umbri e non solo, perché dal forte respiro nazionale ed internazionale. Grande successo ha riscontrato la formula giornaliera dei concerti concentrati “uno dietro l’altro”, con una vera e propria scorpacciata di live che dal pomeriggio alla sera si sono svolti nel suggestivo scenario dell’Auditorium Santa Caterina. Diversi sono stati quindi i “palchi”, allestiti con scenografie molto ricercate ed originali. Queste hanno fatto quindi da cornice ad esibizioni sempre ricche di sperimentazione, contaminazione e coinvolgimento emotivo. Un “mini festival” che ha permesso pertanto di creare un rapporto stretto e concentrato fra il pubblico (arrivato da tutta la regione e anche dal Nord Italia), gli spazi e gli artisti. La parte musicale ha presentato, come al solito, un programma di concerti caratterizzati da diverse soluzioni jazz, dalle più classiche alle più “spinte”, sempre seguendo la filosofia tanto cara alle rassegne Young Jazz, ovvero quella di proporre un jazz di “contaminazione” ad un pubblico attento a recepire le novità più interessanti sulla scena musicale. Si è passati dai “soli” molto originali e inconsueti dei batteristi, l’italiano Stefano Tamborrino e il portoghese Joao Lobo, a quelli sperimentali dei sassofonisti, l’italiano Valerio Cosi e l’americano Paul Roth: tutte esibizioni che hanno permesso di conoscere più da vicino e nel profondo i protagonisti, soli con i rispettivi strumenti, e dove a volte solo l’elettronica o qualche altro “marchingegno” era a fare compagnia ai musicisti. Dalle formazioni ospiti, gli scandinavi Fattig Folket e gli inglesi BABs, sono invece arrivati i quadri sonori più “tradizionali”, ma sempre attenti a creare un mix ben equilibrato tra improvvisazione e composizione.
Young Jazz Countdown ha permesso inoltre di creare dei confronti ravvicinati tra i musicisti presenti alla rassegna, grazie ai dopo concerti presso il locale El Barrio Social Club. In questi incontri estemporanei inediti, ai quali si sono aggiunti anche musicisti locali, formazioni create per l’occasione hanno improvvisato liberamente, con risultati che sono stati più imprevedibili e sorprendenti di una classica jam session. Anche la nuova direzione artistica curata da Dan Kinzelman ha fatto centro con tanti apprezzamenti ricevuti per le scelte musicali fatte dal sassofonista americano, ma folignate d’adozione, puntando ad un lavoro di ricerca e selezione dei migliori artisti e delle migliori formazioni jazz contemporanee.
“L’obiettivo – spiega Kinzelman – era quello di creare una proposta qualitativa e di ricerca, ma allo stesso tempo molto fruibile e crediamo di esserci riusciti. Per questo abbiamo lavorato su diversi piani, dalla programmazione dei concerti all’allestimento degli spazi, per creare un’esperienza stimolante, divertente e sorprendente per il pubblico. Anche per il futuro l’idea è quella di sviluppare un rapporto di fiducia con un pubblico che si fida delle nostre scelte artistiche al punto di frequentare i nostri eventi anche quando proponiamo gruppi meno conosciuti”.
Ora, archiviata la rassegna invernale, l’Associazione folignate Young Jazz sarà ancora impegnata per tutto il mese di gennaio con Young Jazz Museum, la sezione organizzata insieme a Sistema Museo che prosegue con concerti ad ingresso gratuito nei più suggestivi musei dell’Umbria (sono in programma ancora altri due weekend di appuntamenti: il 12 e 13 gennaio con Mari Kvien Brunvoll a Bevagna e il duo Caliri-Mirra ad Umbertide; il 19 e 20 gennaio con Michele Rabbia a Deruta e Hakon Kornstad a Spello). Infine, Young Jazz è già al lavoro, insieme al suo storico direttore artistico Giovanni Guidi, per l’organizzazione dell’edizione 2013 del Festival, sempre in primavera e con importanti novità in arrivo.