Young Jazz Festival si apre domani (23 maggio) a Foligno con un appuntamento targato “Jazz community”, che insieme a “Via del jazz” (iniziativa partita un mese fa per anticipare l’VIII edizione del festival) è l’altra sezione rivolta essenzialmente alla città di Foligno. Con il “jazz della comunità” si vuole fare un tuffo all’interno della realtà sociale del territorio, dando spazio alla disabilità, all’integrazione e a campagne varie di sensibilizzazione su tematiche sociali come quella della donazione del sangue. Sono tre in tutto gli appuntamenti in programma inseriti all’interno della sezione: si comincia all’Auditorium San Domenico con lo spettacolo teatrale, tra musica e disabilità mentale, dal titolo “Giezzisti”. Al via dal 23 maggio anche il workshop fotografico “Musica da guardare – Fotografare il jazz” curato da Andrea Boccalini
FOLIGNO – Il jazz diventa la musica che unisce e dà voce a tutta la città. Diventa la musica di tutti, dove ognuno è protagonista e spettatore allo stesso tempo. Se Miles Davis diceva “non suonare quello che c’è, suona quello che non c’è”, è con lo stesso intatto spirito che ha preso forma lo scorso anno ed è tornata, anche in questa VIII edizione di Young Jazz Festival, la sezione “Jazz Community”.
Proprio con un appuntamento di questa sezione – lo spettacolo teatrale, tra musica e disabilità mentale, dal titolo “Giezzisti” all’Auditorium San Domenico – si apre il 23 maggio il festival di Foligno dedicato alla musica di “nuova generazione” e delle “nuove generazioni”, con concerti e suggestive iniziative che andranno avanti fino al prossimo 27 maggio.
Il jazz, come tutta l’arte, rappresenta la voce “altra” di chi non può parlare o esprimersi liberamente. L’improvvisazione della musica jazz ha la capacità di rendere possibili incontri che all’inizio sembrano insoliti, ma che invece diventano naturali e meravigliosi.
Ed è attraverso queste magiche e “terapeutiche” note che “Jazz Community” – iniziativa realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Umbria, il Comune di Foligno, l’Avis, le associazioni Casa dei Popoli e Liberi di Essere, l’Asl 3 e la compagnia La Società dello Spettacolo – si caratterizza come un tuffo all’interno della realtà sociale del territorio di Foligno, città del Festival, dando spazio alla disabilità, all’integrazione e a campagne varie di sensibilizzazione su tematiche sociali come quella della donazione del sangue.
Anche in questa edizione verrà dunque “portata” la musica nel sociale, attraverso appuntamenti, anche qui a suon di jazz, ideati per coinvolgere tutta la città e soprattutto target individuati di volta in volta tra le categorie più svantaggiate o troppo spesso emarginate: i disabili, gli anziani, i bambini, gli stranieri.
Young Jazz, infatti, non ha mai dimenticato le tematiche sociali d’interesse giovanile e non solo, e a partire dalla scorsa edizione con la sezione “Jazz Community” ha iniziato a presentare iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione rivolte al proprio pubblico (ricordiamo infatti l’esibizione della “Liberorchestra” costruita con tutti ragazzi disabili nel corso di un laboratorio musicale durato 3 mesi ed attraverso un modo di suonare che non esisteva, il concerto all’interno della Casa Serena-ex Onpi che si è trasformata in un originale palcoscenico rendendo possibile un intenso scambio intergenerazionale con gli anziani della casa di riposo, e i giochi di primavera rivolti ai più piccoli di tutte le culture che, uniti dalla musica, linguaggio unico e universale, sono stati protagonisti di giochi musicali insieme ad una street band).
Quest’anno si replica, dunque, con nuovi appuntamenti, tre in tutto.
Si parte il 23 maggio all’Auditorium San Domenico, alle ore 21, con un incontro tra teatro, musica e disabilità mentale, ovvero con la performance teatrale Giezzisti, un momento conclusivo di un atelier teatrale curato dalla compagnia La Società dello Spettacolo e promosso dall’associazione Liberi di Essere in collaborazione con l’Asl 3 dell’Umbria e sostenuto dalla Cassa di Risparmio di Foligno. Un percorso di riabilitazione nell’ambito del disagio mentale, attraverso il teatro come strumento che privilegia e usa le emozioni e il corpo per intervenire sulla sfera cognitiva e comportamentale dell’individuo. Young Jazz accompagna musicalmente questo progetto, conscio che la musica è la follia per eccellenza e, come tale, riesce ad aprire orizzonti ed idee che solo pochi riescono a vedere ed avrà l’onore di essere la colonna sonora di uno spettacolo nel quale ognuno sarà libero di essere se stesso.
Il 26 maggio sarà la volta dello “SPRING JAZZ” presso il Parco dei Canapè, dalle ore 16.15. Jazz Community infatti si inserirà all’interno dei “Giochi di Primavera 2012” (da anni la città di Foligno attraverso la collaborazione di importanti realtà associative attive nel territorio organizza una giornata dedicata all’infanzia durante la quale i bambini di tutte le nazionalità riscoprono nuovi e vecchi giochi e sono i protagonisti attivi dei laboratori interamente dedicati alla loro fantasia e alla loro creatività) attraverso la partecipazione della P-Funking Band, che con la sua musica “da strada” accompagnerà i bambini in un emozionante percorso ludico-creativo consapevole che incontrare l’altro vuole dire trovare uno stesso linguaggio: e quale miglior linguaggio se non quello della musica e dei più piccoli?
Young Jazz Festival dedicherà infine, sempre il 26 maggio, un intero concerto del suo cartellone all’Associazione Avis rivolgendosi ai giovani per incontrarli e sensibilizzarli di fronte ad un gesto che non costa nulla e che salva la vita, quello della donazione del sangue. Protagonista di “AVIS IN JAZZ” sarà Giovanni Guidi & The Unknown Rebel Band presso la Corte di Palazzo Trinci alle ore 21.30. La collaborazione tra Avis Foligno e Young Jazz è iniziata nel 2011 attraverso una condivisione di finalità e un interesse reciproco nelle rispettive attività; nel 2012 questa collaborazione e questo incontro verranno consolidati con questo evento dedicato interamente alla cultura e alla promozione della donazione. L’importanza di un gesto come quello che compie il donatore non poteva non essere sottolineato all’interno di Jazz Community, la sezione che mette in primo piano il nostro vivere “con” e “per” gli altri.
Con questo tipo di iniziative, Young Jazz continua a ricercare anche lo sviluppo di attività collaterali all’interno del Festival, rimarcando l’essenzialità di interventi socio-culturali e ricreativi per la propria città. Ricordiamo infine che, oltre a Jazz Community, l’altra sezione rivolta essenzialmente alla città di Foligno è “Via del jazz” (iniziativa partita un mese fa per anticipare l’VIII edizione del festival e che punta alla costruzione di sinergie tra le attività musicali di Young Jazz e quelle commerciali del centro storico).
Il 23 maggio però non sarà caratterizzato solo da Jazz Community. Al via infatti anche il workshop di fotografia che va a completare l’offerta dell’VIII edizione del Festival. Dopo il successo dei primi due corsi, ci sarà anche il workshop fotografico “Musica da guardare – Fotografare il jazz” curato da Andrea Boccalini, uno dei più giovani ed esperti fotografi musicali in circolazione. Il corso, della durata di cinque giorni (23-27 maggio 2012), sarà diviso in due parti e dedicato sia alla ritrattistica situazionale che alla fotografia di scena. Un laboratorio rivolto a giovani e non, che vogliono avventurarsi nel mondo della “fotografia in eventi culturali”.
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