Un fuori programma ieri (giovedì 24 maggio) a Young Jazz Festival con l’incontro tra Carlo Pagnotta e Giovanni Guidi, rispettivamente direttori artistici di Umbria Jazz e Young Jazz. I due, suggellando così lo stretto rapporto tra i festival, hanno spiegato come è nata la collaborazione ed hanno parlato di giovani e jazz, ma non solo. E proprio il pianista folignate Guidi suonerà domani (sabato 26 maggio) con la sua Unknown Rebel Band presso la corte di Palazzo Trinci alle ore 21.30. Gli altri suggestivi appuntamenti in programma prevedono la mattina il piano solo di Manuel Magrini e nel pomeriggio i concerti di P-Funking Band e Streetmates (Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Adriano Viterbini alla chitarra)

FOLIGNO – Un incontro tra due generazioni diverse di direttori artistici, ma che si sono incrociati sulla tanto amata via del jazz. Quello maturo ed esperto di Umbria Jazz e quello più sperimentale ed innovativo di Young Jazz. Ieri sera Young Jazz Festival ha avuto anche un bel fuori programma. Protagoniste in questo caso non le note e la musica, ma le parole di Carlo Pagnotta e Giovanni Guidi che hanno fatto seguito al suggestivo piano solo del talentuoso Francesco Grillo e anticipato l’applauditissimo live di Dave Douglas in un palazzo Trinci strabordante, mai visto così pieno.

I due direttori artistici hanno così suggellato la collaborazione tra i festival e spiegato, durante un incontro con il pubblico presente alla Taverna del rione Ammanniti di Foligno, perché è nato questo stretto rapporto (per il quarto anno consecutivo, infatti, Umbria Jazz ha concesso il patrocinio a Young Jazz Festival) ed hanno parlato anche di giovani e jazz, ma non solo.

Di belle parole per i “giovanotti” di Young Jazz ne ha spese tante Pagnotta: “Oltre ad esserci delle proposte di qualità, qui ci sono idee e fin dall’inizio ho sposato il progetto con molto entusiasmo e per me è stato molto facile, viste le condizioni di partenza, dare il patrocinio. Non ci fa altro che piacere quando parlano di figli e nipoti di Umbria Jazz, questo significa che qualcosa di buono abbiamo seminato”.

“Se c’è entusiasmo in gente giovane – ha proseguito – qualcosa di buono viene sempre fuori, ed è questo che mi ha affascinato di Young Jazz. Invece a Perugia, quando ad esempio abbiamo fatto le tessere per il Jazz Club e promozioni di tesseramento anche per i più giovani, pochissimi si sono iscritti. Qui a Foligno la cosa sarebbe andata in maniera diversa, visto il bel fermento che c’è”.

Ecco invece le parole di Guidi, direttore artistico di Young Jazz Festival ma soprattutto giovane talento in grande ascesa nel panorama jazzistico internazionale e definito di recente dalla critica “il principe del jazz”. “Quando abbiamo pensato di realizzare anche a Foligno una manifestazione jazz – ha detto – è stato automatico rapportarci con Umbria Jazz, e da parte di Pagnotta abbiamo subito trovato grande disponibilità. La collaborazione va avanti e quest’anno abbiamo fatto anche un salto di qualità lavorando insieme per la realizzazione del Conad Jazz Contest che permetterà a nove gruppi composti da giovani jazzisti di esibirsi quest’anno a Umbria Jazz. Speriamo poi che in futuro la sinergia continui ed anche in altre forme”.

Pagnotta poi non si è sentito di dare consigli: “I ragazzi di Young Jazz non hanno bisogno di suggerimenti da parte mia. Questo è un festival che è nato quasi per gioco ma che ormai è molto radicato, che altro dire. L’unica cosa che gli posso dire è di tenere duro in questo momento, visto le difficoltà economiche che tutti i festival hanno, compreso il nostro. Anche noi abbiamo dovuto fare tagli e quindi per eventi emergenti come questo è ancora più difficile andare avanti. Denaro pubblico non c’è più e quello dei privati è sempre meno. Ci vuole quindi un mix di qualche bel nome e capacità di fare un cartellone artistico usando anche l’intuito. Bisogna resistere, resistere e resistere, perché i tempi non sono belli, ma quando c’è la passione tutto riesce però. I ragazzi di Foligno si sono mossi, affascinati da questa musica, come noi tanti anni fa, ma in tutto questo però ci vuole qualcuno che li supporti, che gli vada dietro e che gli apra delle porte e che non gliele sbarri invece”.

Di talenti il direttore artistico di Umbria Jazz ne ha scoperti e lanciati tanti, anche se lui non si ritiene un talent scout. “Ogni tanto qualcuno ne azzecco anche io”, ha scherzato Pagnotta. “Negli anni ’50 e ’60 con il Jazz Club – ha poi aggiunto – se dovevamo fare qualcosa chiamavamo gente da fuori perché non esistevano musicisti umbri. Umbria Jazz poi qualcosa ha prodotto, ha lanciato gente come Mirabassi, Mencarelli e tanti altri, ma non mi sento uno scopritore di talenti. Oggi c’è perfino una cattedra al conservatorio, i tempi sono cambiati. Gli italiani e soprattutto i giovani sono richiestissimi ed adesso il jazz italiano è arrivato ad alti livelli, e se non c’è arrivato quello spagnolo ad esempio, che a Barcellona ha un festival jazz molto più vecchio di quello nostro, qualcosa significherà pure”.

Guidi e Pagnotta infine hanno scherzato su un’ipotetica sostituzione dei ruoli. “Io non mi ci vedo, quasi a 80 anni a fare il giovane direttore artistico di Young Jazz Festival”, ha detto il patron di Umbria Jazz. “Noi siamo giovani e Young Jazz per noi è un gioco, Umbria Jazz invece è una realtà importante – ha concluso Guidi – e poi da grande devo fare il musicista!”.

Per Young Jazz Festival quella di domani (sabato 26 maggio) sarà una giornata ricca e fitta di suggestivi appuntamenti musicali.

Si comincia alla Taverna Rione Ammanniti, alle ore 12.00, con il piano solo di Manuel Magrini. A 21 anni è già considerato un giovanissimo talento del pianoforte. Nato ad Assisi, classe 1990, proviene da una famiglia di musicisti. Attualmente frequenta il nono anno del conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, ma Manuel ha suonato già in rassegne importanti della scena jazz italiana come il festival di Villa Celimontana, la Casa del Jazz di Roma e il Bologna Jazz Festival ed ha vinto come solista anche numerosi concorsi di musica classica, jazz (1° premio al IV Concorso Nazionale Nuovi Talenti jazz di Treviglio collegato con Bergamo Jazz e 3° premio al concorso JazzUp di Viterbo) e pop (1° premio al concorso Rai Demo 2010 come strumentista e coarrangiatore nel gruppo di Tom Bangura). Scopre il fascino della composizione già da bambino e incide due cd di proprie composizioni: “Latte e Musica” (2004) e “Datemi un metronomo che mi misuro la febbre” (2005). Si interessa presto alla musica jazz e inizia a studiarla ed approfondirla seguito dal maestro Ramberto Ciammarughi. Manuel ha già collaborato con musicisti storici della musica italiana e jazzisti famosi come Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Fabio Zeppetella e John Arnold.

Alle ore 18.00 presso la corte di Palazzo Deli ci sarà invece l’attesa esibizione del duo Streetmates, con tanta passione, inventiva, sentimento, fuoco, ma anche melodia. L’incontro tra Enzo Pietropaoli (contrabbasso) e Adriano Viterbini (già chitarra e voce di Bud Spencer Blues Explosion e Black Friday) è un intenso respiro, un’esperienza di condivisione musicale cercata da tempo ma nata per caso, in una piazza del rione Testaccio a Roma. L’incontro fortuito, pur mettendo in relazione due musicisti che appartengono a generazioni apparentemente differenti, produce immediatamente frutti inaspettati, e “scocca la scintilla” con la nascita del progetto Streetmates. Enzo suona jazz fin dagli anni settanta, ma non nasconde le sue radici rock blues, la chitarra di Adriano si muove magistralmente su quel territorio. Per questo il contrabbasso di Pietropaoli e la chitarra di Viterbini insieme funzionano. L’indole “emozionale” comune a entrambi viene espressa con naturalezza e diventa la cifra stilistica del duo. Alle matrici antiche del blues, del soul e del rock aggiungono innovazioni senza supplemento di retoriche citazioni. Ma i livelli multipli di interazione tra i due si sublimano anche nei brani originali composti per l’occasione.

Saranno poi due i concerti per la sezione “Jazz Community” del festival folignate. Presso il Parco dei Canapè, dalle ore 16.15, Jazz Community infatti si inserirà all’interno dei “Giochi di Primavera 2012” attraverso la partecipazione della formazione perugina P-Funking Band, che con la sua musica “da strada” accompagnerà i bambini di tutte le nazionalità in un emozionante percorso ludico-creativo.

Young Jazz Festival, infine, dedicherà un intero concerto del suo cartellone all’Associazione Avis rivolgendosi ai giovani per incontrarli e sensibilizzarli di fronte ad un gesto che non costa nulla e che salva la vita, quello della donazione del sangue. Protagonista del live dedicato all’Avis sarà Giovanni Guidi & The Unknown Rebel Band presso la Corte di Palazzo Trinci alle ore 21.30 (ingresso 10 euro). “Unknown rebel” è un percorso, una suite sulla libertà, su tutte le libertà. Quella delle grandi rivoluzioni a cui presero parte migliaia di uomini, ribelli sconosciuti, volti senza carta d’identità, quelli che nel più completo anonimato la storia la fanno veramente. Ed è intorno a questi uomini che si muove il progetto ideato dal giovane pianista di Foligno Giovanni Guidi, ormai considerato un grande talento del jazz italiano e non solo: raccontare attraverso la musica queste storie di straordinaria libertà, lo spirito di ribellione e giustizia che attraversa e muove i popoli (il racconto musicale va dalla liberazione d’Italia, alla Primavera di Praga, attraverso i desaparacidos argentini, le lotte anticolonialiste in Sudafrica ed Algeria, la rivolta di Piazza Tien an Men e la guerra civile spagnola del ’39). Musica che diventa un gioco dell’oca della resistenza e della liberazione, raccontato metaforicamente attraverso coloro che ne hanno fatto parte e che non conosceremo mai. Oltre a Guidi al pianoforte, al progetto partecipano altri nove giovani musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena musicale italiana (e non solo) abbia visto negli ultimi anni (Fulvio Sigurtà, tromba, Mirco Rubegni, tromba, Daniele Tittarelli, sax alto, Dan Kinzelman, sax tenore, David Brutti, sax baritono, Filippo Vignato, trombone, Giovanni Maier, contrabbasso, Joao Lobo, batteria). La musica composta dallo stesso Guidi si muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni sessanta e settanta, dalla Liberation Music Orchestra di Charlie Haden all’orchestra di Carla Bley, attraverso i temi celebri che hanno accompagnato i grandi movimenti. Grande energia, splendidi assoli, sempre all’interno di una logica drammaturgica che fa dell’insieme dei brani proposti una piccola ma affascinante suite.

 

Per info:

www.youngjazz.it

info@youngjazz.it

 

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