Dopo il successo ottenuto lo scorso anno al Teatro Morlacchi Ascanio Celestini ripropone sul palcoscenico del teatro Cucinelli di Solomeo, martedì 3 e mercoledì 4 gennaio, alle 21, la nuova versione del suo spettacolo sul razzismo, La fila indiana, il razzismo è una brutta storia. Durante le due recite verranno effettuate delle riprese video finalizzate alla realizzazione di un DVD che verrà poi distribuito insieme al settimanale l’Espresso. C’è un rivoluzionario in bicicletta, che quando arriva al parlamento per buttare la bomba si accorge di non essere il primo: gli tocca mettersi in coda, come alle poste. C’è l’uomo di governo che «quando faccio politica, non ne faccio una questione politica». C’è chi cammina in fila indiana ed è contento di considerarsi solo un numero, tanto da non tollerare che qualcun altro – di certo un sovversivo – gli si affianchi sostenendo di essere semplicemente Mario… Ogni personaggio cammina «sulla superficie sconnessa di un pianeta che pare fermo e invece si muove, perché quando ti muovi piano è quasi come se non ti muovi per niente», consapevole dell’equilibrio precario nel quale si trova, ma consapevole soprattutto che «precipitare è tutto un altro discorso». Sottratta al monologare fluviale degli altri suoi testi, la prosa di Ascanio Celestini si fa in questo spettacolo quintessenziale: i racconti della Fila Indiana scavano nel cuore di un’instancabile arte affabulatrice, che indaga il mondo con passione e curiosità. Con un andamento narrativo capace di accordarsi agli scarti improvvisi del pensiero – tanto da assumere di volta in volta la forma della poesia civile, o della preghiera laica –, le storie ambientate nel «piccolo paese» mostrano quello che siamo diventati. Grazie al guizzo dell’intelligenza e all’impegno militante di una fantasia sempre ribelle, Ascanio Celestini costruisce così il suo spettacolo più personale: distribuendosi in tanti «Io» che giocano con lo specchio deformante – eppure fedelissimo – dell’apologo o della fiaba, l’attore prende per mano lo spettatore e lo guida attraverso la cronaca e le assurdità dei nostri anni recenti. Si ride molto, ma amaramente. E poi si riflette, cercando una medicina per questo mondo pieno di storture. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

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