[vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”16546″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”200×200″][vc_single_image image=”15880″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”200×200″][vc_column_text]Teatro Stabile dell’Umbria

Tel: 075/57542222 
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Facebook  TSU – Teatro sStabile[/vc_column_text][vc_single_image image=”16286″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”200×200″][/vc_column][vc_column width=”3/4″][vc_column_text]

‘Na specie di cadavere lunghissimo, l’emozionante spettacolo in cui Fabrizio Gifuni, diretto da Giuseppe Bertolucci, dà voce all’ultimo Pasolini, va in scena venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, alle 21, al teatro Secci di Terni.

Nella prima parte Gifuni compendia il pensiero civile e politico di Pier Paolo Pasolini con frammenti tratti da alcuni suoi scritti, poi, dopo essersi spogliato dei panni dell’intellettuale, l’attore interpreta “Il Pecora”, l’assassino di Pasolini, per raccontarne l’ultima notte e quella corsa con quella specie di cadavere lunghissimo per le strade di Ostia. “Per Eraclito il mondo non è altro che un tessuto illusorio di contrari. Ogni coppia di contrari è un enigma, il cui scioglimento è l`unità, il Dio che vi sta dietro. Continuo a trovare in queste parole qualcosa che si avvicina moltissimo a quel profondo senso di mistero che accoglie la vita, l`opera e la morte di Pier Paolo Pasolini – dice Gifuni -. Quando alcuni anni fa iniziavo a pensare all`idea di uno spettacolo su Pasolini, è proprio in termini di opposizione che il mio istinto si muoveva : padre e figlio, natura e opera d`arte, vittima e carnefice, erano solo alcune delle antinomie che continuamente si affacciavano sul mio cammino. Ma anche il buio e la luce, la violenza e la mitezza, Dottor Jekyll e Mister Hyde. Certo, l`urgenza politica era altrettanto forte: così forte – in questi tempi bui – da rischiare di travolgere tutto. Il fiume si ingrossa pericolosamente e gli argini rischiano di rompersi. Ogni giorno che passa. C’era il desiderio di raccontare la tragedia pubblica e privata di un poeta che aveva visto scomparire in soli tre lustri il solo mondo in cui voleva riconoscersi. Il grido lacerante e disperato di un uomo che urlava nel deserto contro l’ immoralità e la cecità del vecchio Potere che stava aprendo la strada all`avvento di un Nuovo Potere – di un nuovo fascismo – “il più potente e totalitario che ci sia mai stato.” Ma anche la privatissima tragedia di chi, in virtù di quella stessa catastrofe politica e antropologica che vedeva abbattersi sull`Italia, non riconosceva più i “corpi” dei suoi amati ragazzi, che sembravano trasformarsi – sotto i suoi occhi – da “simpatici malandrini” in “spettrali assassini”. I suoi amati “riccetti” stavano cambiando maschera: dall`innocenza al crimine.”

Fabrizio Gifuni, giovedì 30 gennaio, alle 17, incontra il pubblico presso la Biblioteca Comunale di Terni.

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Teatro Secci di Terni

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Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.

E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

 

 

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