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Recensione del balletto DOUBLE BILL

DOUBLE BILL della compagnia di danza umbra Oplas apre la stagione del teatro Filarmonica di Corciano // Cronaca di un balletto contemporaneo in due atti in una serata di pioggia

Buona la partenza per la stagione teatrale del Filarmonica di Corciano che, giovedì 4 dicembre, ha iniziato con la danza e, in particolare, il contemporaneo di Double bill della compagnia umbra Oplas. L’ensemble (Eleonora Cantarini, Yuri Fortini, Debora Renzi e Debora Tuteri) ha portato in scena due coreografie, già precedentemente esibite nello spazio dell’Oplas Centro Danza Umbria di Umbertide con “Residenze”.

Due, appunto, gli atti di Double bill.

Prima metà, “Nessun dorma” per le coreografie di Sara Marinelli. Rappresentata la frenesia dei nostri tempi, il trantran quotidiano disordinato e asettico, i sentimenti vissuti e quelli taciuti, l’amore misto alla violenza. Dopo l’apertura, con una danzatrice in proscenio già in posizione durante l’ingresso degli spettatori in sala, un passo a due di Eleonora Cantarini e Yuri Fontana per raccontare il sentimento primario nell’era della velocità. In scena, baci insistenti, numerosi e ripetuti, e poi la minaccia, dopo l’abbozzo di una sberla, con un tagliente sospirato “facciamo i conti a casa” di lui. Da qui il climax ascendente della rappresentazione del mondo di oggi, gli incroci indifferenti, i passi che diventano corse, il movimento che diventa ossessione. Quindi un brano a quattro, luci blu, movimento continuo e la sensazione di una prima, più forte, reazione emotiva nel pubblico. A seguire il tavolo appeso con due corde in alto sulla scena, in stile cavallo di Cattelan, viene giù e, dopo una piccola pausa tecnica in cui i 4 ballerini stessi lo liberano dai legacci, parte il pezzo clou della coreografia di Marinelli. I quattro danzatori seduti iniziano un brano muovendo solo braccia e mani, idea vista nel contemporaneo, oggi divenuta un vero e proprio stile nel panorama hip hop sotto la definizione di ‘tutting’, e ben riuscita dai quattro di Oplas. Quindi ultimo cambio, due danzatrici vanno sotto il tavolo di spalle al pubblico, gli altri due iniziano a girare come dervisci per interi minuti, in cui il pubblico resta colpito, fino a cadere per terra un secondo prima che parta il primo applauso in sala.

Sipario. Buio.

Nel secondo atto tutto cambia. Si passa a “4 Augenblicke” di Eloisa Mirabassi, artista umbra con esperienze professionali in Germania. Una nazione che è stata letteralmente investita dal fenomeno della coreografa, creatrice e danzatrice visionaria Pina Bausch, la cui nota letteratura (il tavolo e le sedie, la penombra, l’urlo e il disadattamento nei movimenti) è ripresa anche da Oplas. Tutto inizia in grande leggerezza per ostinarsi nella persecuzione uno contro tre. Sale la tensione negli assoli, quello plastico di Eleonora Canterini, e il secondo, senza musica, di Yuri Fortini che più di tutti riesce a fare breccia nel pubblico del teatro corcianese, in generale, per tutti gli oltre settanta minuti di spettacolo. Da qui la pioggia, il temporale, il silenzio, il suono solo della natura e il bell’effetto scenico dei danzatori bagnati in un brano a quattro che porta alla chiusura della messa in scena, quando arriva il secondo applauso.

A fronte di un pubblico tiepido, in una serata di pioggia, c’è da raccontare la complessità del lavoro, in alcune parti ostico e insistente, in altre più scorrevole. Tuttavia, d’impatto per lo spettatore specializzato che la danza la frequenta e per quello che, invece, ne ha fatto esperienza nella serata del Filarmonica e poco più.

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Tel: 075/57542222 
Web Site www.teatrostabile.umbria.it
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Teatro della Filarmonica[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/4″][vc_single_image image=”17014″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full” border_color=”grey”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]
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