Da martedì 26 a giovedì 28 novembre, al Teatro Secci di Terni, la Stagione di Prosa prosegue con uno spettacolo di grande suggestione tratto dal capolavoro di Shakespeare, Sogno in una notte d’estate di Emanuele Conte e Elisa D’Andrea. Messo in scena dal Teatro della Tosse con un cast numeroso di bravissimi attori, Enrico Campanati, Linda Caridi, Bruno Cereseto, Sara Cianfriglia, Yuri D’Agostino, Pietro Fabbri, Giulia Galiani, Mauro Lamantia, Marco Lubrano, Gianmaria Martini, Dario Sansalone, Viviana Strambelli, lo spettacolo è diretto da Emanuele Conte.

Il Sogno di Shakespeare è un testo che contiene al suo interno molti piani di lettura e analizza aspetti comuni all’uomo di ogni epoca. Scritto intorno al 1590 descrive e si prende gioco dei costumi e delle tradizioni del tempo, contrapponendo letteratura classica e fiabe della tradizione del Nord. Una commedia che analizza e mette in scena il tema del “passaggio” attraverso le intricate vicende dei suoi protagonisti.

La collocazione temporale della vicenda non è casuale ma nel diverso conteggio delle stagioni adottato nell’Inghilterra shakesperiana la “mezza estate” del titolo andava a coincidere con il solstizio d’estate, la Notte di San Giovanni. Una data simbolica che ha sempre rappresentato un passaggio e che nel corso del tempo è stata festeggiata con rituali pagani legati al fuoco, alla semina e al cambiamento, assimilati successivamente anche dalle tradizioni cristiane. In questa versione è il tema della sessualità che viene messo in evidenza, esaminando le pulsioni tipiche della gioventù che comprendono sia la sfera fisica sia quella sentimentale. Le vicende dei giovani amanti nel corso della rappresentazione si aggrovigliano in una matassa difficile da districare, che alimenta la tensione erotica tra Lisandro, Elena, Ermia e Demetrio.

La storia si svolge tra le ombre del bosco e la luce della reggia di Teseo. Nel bosco tutto è concesso e i ragazzi, ma anche i sovrani delle fate, possono dare libero sfogo alle loro pulsioni attraverso i turbamenti e le confusioni tipiche della gioventù. La luce della reggia di Teseo rappresenta invece il simbolico accesso alla maturità che rende più miti questi impulsi. Nel finale i giovani amanti, che assistono alla rappresentazione messa in scena dagli artigiani, hanno un atteggiamento di divertito distacco da quelle vicende che infondo raccontano loro stessi. Questo è riconducibile al fatto, che i personaggi principali con il matrimonio hanno varcato il confine che demarca la gioventù dalla maturità. Le pulsioni restano relegate a quel periodo della vita e quindi nella sfera delle esperienze di vita passata.

La scelta di mettere in scena proprio la tragedia di Piramo e Tisbe non è casuale, Shakespeare si diverte a giocare con pubblico e personaggi calando tutti in una dimensione di rimandi tipica del teatro nel teatro. La vicenda di Piramo e Tisbe è anche alla base di Romeo e Giulietta e in questa nuova versione del Sogno gli autori citano apertamente la famosa tragedia del Bardo, sovrapponendo il tragico finale scritto da Shakespeare per gli amanti di Verona a quello della commedia classica. Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. È possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

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