Un bagno di folla per il primo giorno alla Sir Safety Perugia di Nikola Grbic
Solito grande abbraccio cittadino per la presentazione del nuovo allenatore bianconero: “Conquistato dal progetto della società. E tutto questo entusiasmo che ci circonda è un grande stimolo”
PERUGIA – È stata davvero una splendida festa il primo giorno a Perugia di Nikola Grbic, nuovo allenatore della Sir Safety Banca di Mantignana Perugia. Tanta gente, tanti tifosi non sono voluti mancare alla presentazione alla stampa del successore di Boban Kovac sulla panchina bianconera. Grbic è rimasto subito affascinato dall’entusiasmo che si respirava oggi al PalaEvangelisti e si è concesso all’abbraccio della sua nuova piazza.
Ed al tavolo “presidenziale”, a fianco tra gli altri del presidente Sirci e del suo grande amico ed ora anche suo giocatore e capitano della squadra Goran Vujevic, ha parlato a 360° della sua nuova, affascinante, avventura:
“Lunedì scorso subito dopo la finale, che ho seguito con molto interesse, il presidente mi ha chiamato per parlarmi di questa opportunità ed ero sorpreso perché pochi giorni prima avevo vinto il campionato russo e pensavo ancora ad un altro anno in campo ad alto livello. Il percorso da allenatore lo pensavo da un po’ di anni, onestamente non pensavo di farlo subito e soprattutto non pensavo di farlo in una squadra così forte. O meglio, ci speravo, ma la cosa mi ha sorpreso in positivo. Come dicevo prima ho visto le finali e qui a Perugia ho notato che si è creato un ambiente che poche volte ho visto in carriera con un palazzetto pieno che dà sempre un’emozione stupenda. Ed anche questo è un aspetto mi ha attratto molto al pari di una società che, soprattutto con i tempi economici attuali, ha investito tanto e bene. Adesso sono qua e spero di seguire i passi di Boban Kovac che ha fatto grandissime cose. Se riuscirò a fare ancora meglio sarà un grande onore poter essere partecipe di una società che vince, ma credo che le vittorie non sono solo i titoli in bacheca. Le vittorie sono anche costruire un ambiente così, un seguito così, una piazza che in breve tempo è diventata una piazza importante. L’entusiasmo che si vede anche stasera è una cosa che mi piace molto. Quello che mi sento dentro adesso è che posso fare da subito belle cose. È la prima esperienza da tecnico, è vero, ma in carriera ho lavorato con grandissimi allenatori, apprendendo dal vivo situazioni sia buone che cattive e mi sento pronto per affrontare una stagione di alto livello. Ci saranno tante sfide, sarà un campionato lungo, ci sarà la Champions League, che è una grande finestra in Europa e nel Mondo, ci sarà molto da viaggiare e poco da allenarsi e la gestione del gruppo sarà importante. Spero di fare una grande figura e di alimentare l’entusiasmo che ho visto. Già quello sarà un grande risultato”.
Grbic si è poi concesso alle domande della stampa presente, dimostrandosi subito estremamente determinato e con un obiettivo ben preciso, come è sempre stato anche in campo. Questi i passaggi più significativi:
“Il campionato italiano, nonostante abbia perso un po’ di qualità con la crescita dei vari campionati esteri, rimane sempre competitivo e soprattutto rimane altissima la qualità delle prime 3-4 squadre di vertice. Così sarà anche il prossimo anno e noi cercheremo di essere tra quelle 3-4 squadre, da quello che vedo al momento insieme a Modena e Macerata. La diagonale De Cecco-Atanasijevic? Sicuramente è una diagonale con tantissimo talento. Credo che poi il nome sulla maglietta e quello che uno ha fatto fino a ieri contano poco, perché ogni giorno bisogna dimostrare quello che si vale. È altrettanto chiaro che sono stracontento di averli nella mia squadra perché sono giovani e talentuosi, già molto forti e che possono migliorare. Per la costruzione della squadra naturalmente ho alcuni desideri, con la società dovremo fare delle valutazioni. Io ho già iniziato a parlare con qualcuno, è una cosa che mi piace fare per capire se uno è interessato al progetto tecnico e motivazionale perché le ambizioni della società sono di altissimo livello. Come allenatore devo confessare che mi hanno lasciato un segno in particolare Montali e Velasco perché, pur con metodi di lavoro diversi, ognuno di loro mi ha aiutato a giocare meglio. E questo penso sia il lavoro principale di un allenatore, cioè far migliorare e far giocare al massimo delle sue potenzialità ognuno dei suoi giocatori. Studio da allenatore da tanto tempo. Per spiegare questo posso dire che nel 1997 giocavo a Cuneo e mi scrivevo tutti gli allenamenti di Prandi. Quello che spero, avendo queste esperienze, è di riuscire appunto a far concentrare la squadra per farla rendere al massimo. Poi è il campo e tanti fattori che decidono il risultato, ma se tutti daremo il 100% avremo la tranquillità di averle provate tutte”.
Tra i vari interventi, quello del capitano bianconero Goran Vujevic:
“Non mi fa effetto avere un compagno di tante battaglie come Nikola allenatore, perché mi ero già abituato con Boban (Kovac, ndr). Penso che sia la persona giusta per la nostra società, una persona che ha una grandissima esperienza. Sono contento della scelta del presidente e faccio i complimenti a Nikola che ha accettato con grande entusiasmo questa sfida. L’unico problema – sorride Vujevic – è che è più giovane di me!”.
Proprio su Vujevic il pensiero conclusivo di Grbic:
“Avere qui Goran per me è molto importante, non solo ovviamente dal punto di vista tecnico, ma anche come presenza in palestra per i compagni di squadra. Credo che avere Goran in rosa è un lusso che poche squadre possono avere”.
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