La città di Anghiari, annoverata tra i “borghi più belli d’Italia”, è uno scrigno medievale posto fra il Tevere e l’Arno”.

Anghiari è situata a circa 30 km da Arezzo, al confine tra Toscana e Umbria, nella cosiddetta Valtiberina toscana. Questo piccolo gioiello è incastonato su una collina di ghiaia accumulatasi nel corso dei secoli dal fiume Tevere, che fino al 1259 scorreva ai piedi della città. 

Proprio in quell’anno, in seguito ad un accordo tra Anghiari e Sansepolcro, viene decisa la deviazione del fiume verso quest’ultima, e dato corso anche a un’importante opera di bonifica del territorio ai piedi della collina, che darà l’avvio all’intensa attività agricola della valle. 

Benché fosse abitata già in epoca romana, la prima notizia certa su Anghiari si trova scritta su una pergamena del 1084, nella quale è nominata “curte nostra de Anglare”. Per la sua posizione strategica rivestì un ruolo molto importante nel Medioevo.

L’evento storico al quale più di tutti è collegata è la famosa battaglia del 29 giugno 1440, tenutasi nella pianura appena sotto il borgo, nella quale le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi. Poche furono le vittime, ma la vittoria toscana ebbe come conseguenza la riduzione delle ambizioni territoriali lombarde, oltre a permettere a Firenze di assumere il governo della città.

Questa battaglia è famosa anche per aver ispirato l’opera, purtroppo perduta, di Leonardo Da Vinci in Palazzo Vecchio a Firenze. Di essa restano alcuni studi del Maestro e alcune copie della parte centrale, della quale la più importante è quella di Rubens.

Visitare Anghiari e vivere i luoghi e le tradizioni in essa radicati vuol dire fare un salto nel passato. Qui si conservano intatte l’atmosfera e il fascino delle piccole città medievali. Si respira un’aria d’altri tempi, dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni. 

Dei ritmi frenetici abituali, poco dopo arrivati qua, rimane solo un lontano ricordo. Guardando la città, a prima vista colpiscono le sue alte mura imponenti e di pietra, la cui ultimazione è avvenuta nel 1204 in seguito alla ricostruzione seguita alla distruzione del castello di Anghiari, avvenuta nel 1175 per mano degli aretini.

La città si sviluppa sopra gli alti bastioni che costituiscono i basamenti su cui sorgono un gruppo di case di pietra, tra le quali si articola un labirinto di viuzze strette, ripide e talvolta a gradini. 

Finestre piccole, imposte e porte di legno, talune un po’ sconquassate, ma assolutamente caratteristiche, che assieme a ingressi e davanzali delle abitazioni, amorevolmente impreziositi con fiori e piante, contribuiscono a scaldare e colorare i vicoli, rendendoli ancora più graziosi.

Come in ogni borgo che si rispetti, lungo le strette vie, si incontrano varie botteghe, negozi di souvenir e botteghine di oggetti artigianali, tra cui anche quella di un giocattolaio che realizza piccole balestre in bambù, indizio che ci fa capire quanto sia influente anche qui, come nella vicina Sansepolcro, la tradizione legata all’utilizzo di quest’arma.

Altra peculiarità è “la Ritta di Anghiari”, il lungo rettilineo che scende verso la vasta pianura del Tevere, con in lontananza nello sfondo le montagne dell’Appennino tosco romagnolo. Fuori dalle mura, a riempire la valle, foglie di tabacco a perdita d’occhio. La coltivazione e la produzione delle preziose foglie costituisce gran parte della coltivazione agricola locale. Diversamente, l’economia della città, oltre che sull’agricoltura si basa sul turismo e sulle tradizioni artigiane, in particolare del restauro del mobile antico, della tessitura, dei manufatti in vimini e della lavorazione orafa.

In questo borgo troverete la genuinità dei prodotti e della buona cucina; affascinanti tradizioni artigiane, preziose opere d’arte, piazze, teatri, botteghe, caffè, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati, nonché la simpatia dei suoi cittadini, notoriamente solari, socievoli e spesso, a loro dire, un po’ mattacchioni.

Visitare Anghiari e vivere i luoghi e le tradizioni che in essa sono radicate e conservate, vuol dire godere di un’atmosfera intatta e del fascino delle piccole città medievali. Impossibile descrivervi la bellezza degli angoli di questo paese, di certo il miglior modo per scoprirli è quello di farvi visita.

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