Una pianta ecosostenibile
Una vera sfida per la ecosostenibilità, infatti le proprietà del bambù sono molteplici.
Più di ogni altro paese lo hanno capito bene in Cina come nell’ Asia Orientale che ne fanno di ogni proprietà un utilizzo più che utile.
In questi paesi non soltanto alcune specie di Bambù viene mangiato, viene utilizzato per i ponteggi, ma poi ancora viene fatto del cordame, i pavimenti, tubi per l’acqua, armi, carta, tessuti, canne da pesca, ecc….
Ma cosa si intende quando si sente dire che il bamboo è una pianta “ecosostenibile”?
In due parole, significa che conosce un ciclo di crescita rapido e spontaneo (appena cinque anni) e non è oggetto di coltivazione né di sfruttamento intensivo, in quanto cresce in modo autonomo, costante e soprattutto abbondante: ogni anno la massa di bamboo cresce di un 10-30% contro il 2-5% degli alberi; questo lo rende una materia prima ampiamente disponibile e benefica per l’ecosistema forestale, in quanto assorbe molta più anidride carbonica di una foresta di legno di pari dimensioni
(fino a 40 volte di più!) e al contempo rilascia il 35% in più di ossigeno; inoltre, con la sua rete di radici sotterranee, previene l’erosione e il dilavamento del suolo e ancora, il bosco di bamboo non viene disboscato ma semplicemente sfoltito, in quanto solo i culmi che hanno raggiunto l’età giusta sono pronti per il taglio.