Lucrezia Di Canio nasce a Terni il 9 agosto 1998 ma da subito va a vivere con la famiglia a Londra dove intraprende gli studi alla Bath Spa University in Fine Art (Hons).
Attualmente sta completando ulteriori studi di livello Master in MFA Curating presso la Goldsmiths University di Londra e sta lavorando a progetti curatoriali che hanno come scopo principale quello di presentare diverse forme d’arte digitali in modi innovativi attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
Lavora principalmente a Londra ma si sposta frequentemente in l’Italia.
Ha partecipato a molte mostre collettive in Inghilterra, la più recente “To Continue” inaugurata alla OXO Tower Bargehouse di Londra.
Il suo debutto come artista in Italia avviene con la mostra “Andy Warhol in the City” a Terni dove viene allestita una sua personale.
Specializzandosi in tecniche scultoree, l’artista considera le sue opere come occasioni per cambiare le dinamiche tra l’osservatore, lo spazio fisico e l’oggetto d’arte.Queste dinamiche mettono la percezione dell’oggetto d’arte in primo piano e grazie agli effetti ottici disorientanti presenti nelle composizioni, ammirare una sua opera è sempre una nuova esperienza.
Un elemento ricorrente nelle opere dell’artista è il cerchio che utilizza come forma universale per esplorare concetti complessi quali: la luce, il vuoto e la materia attraverso le linee di una forma semplice.
Quale è la tua fonte di ispirazione? “È il sole la mia fonte di ispirazione: la luce che emana dalla quale il nostro occhio si protegge creando aloni che ne schermano la luminosità. Da qui le opere più recenti che incarnano il sole come fonte di vita essenziale che l’uomo può osservare solo attraverso uno schermo fatto di aloni e ombre.”
Sei molto eclettica nelle tue opere, quali tecniche prediligi? “Pur essendomi specializzata nel trattamento dell’acciaio come saldatura e lavorazioni di superficie, nel processo di realizzazione di un’opera utilizzo molte tecniche. Solitamente parto da un tratto su tela o carta con il carboncino. Questa tecnica di disegno mi permette di lavorare su superfici piane con profondità. Il carboncino è un materiale tridimensionale, che si trasforma da uno stato solido a polvere quando viene utilizzato. Da questi disegni che spesso coreografo anche come performance, nasce il progetto di una scultura o di un dipinto, come all’evento del 5 luglio 2021 nella Chiesa cinquecentesca del Convento La Romita a Terni.
Le mie opere sono accomunate dai materiali industriali utilizzati anche nella pittura come le vernici all’acqua. Questa scelta particolare dei materiali fa emergere un contrasto importante all’interno delle opere. I materiali industriali, solitamente accessibili e riconoscibili da tutti, vengono utilizzati per creare illusioni ottiche che stimolano la percezione umana, creando nello spettatore un’esperienza dell’opera unica e ineguagliabile .
Attualmente sto preparando delle personali nel Regno Unito e in Italia.”
Contatti: