La musica ci salverà.
Me ne accorgo ogni giorno di più.
Non è un’idea o una speranza, è una consapevolezza che arpeggia la sua melodia nell’anima.
La musica insorge nei momenti difficili, traduce le emozioni e le solletica, lievemente, fino a prenderle e portarle via con sé.
Ognuno ha la sua canzone, che poi cambia, come ogni cosa che risuona.
La musica mi ha portato lontano, nei posti che non ho mai visto realmente.
Mi ha accolto, senza giudicarmi mai.
E… mi ha fatto innamorare tante di quelle volte che ormai la ritengo un’estensione dei miei sensi.
Io con le canzoni ci parlo.
Mi ci confronto.
Mi ci perdo.
Mi ci ritrovo.
La musica è miglior amica anche quando non ce n’è bisogno.
Perché alimenta quello che già c’è, spontaneamente. Lo valorizza, lo inebria, lo riflette in leggerezza.
La musica ci salverà.
Perché non ha un’identità soggettiva, ognuno può pescare dal mazzo l’emozione che vuole.
È di una frequenza più alta e si muove tra gli accordi dei sogni.
Ma quanto è bello cantare a squarciagola?
Quanto è bello ascoltare il talento di un altro ed accoglierlo a braccia aperte?
La musica ci insegnerà a vivere e, se siamo fortunati, ci accompagnerà nel viaggio verso l’infinito, quando fisicamente non ci saremo più.
Nella lista dei miei desideri inizio sempre dalla fine: “al mio funerale vorrei che ci fosse questa canzone…”
Perché anche la fine ritornerà all’inizio; con un’altra voce, con un respiro, con uno strumento, con una nota: con la musica.