Siamo alle porte dell’ inverno, ci ritroviamo tutti nelle nostre accoglienti case e l’ occasione sembra ottima per stappare una buona bottiglia di vino con chi condividiamo il nostro tetto.
Andiamo a conoscere alcuni dei miglior luoghi che producono vino nella regione Toscana, e poi a voi la scelta.

Montepulciano: “Montepulciano d’ogni vino è il Re” scriveva nel Seicento il letterato Francesco Redi, riferendosi a quello prodotto nell’ omonimo comune in provincia di Siena e oggi conosciuto come Nobile di Montepulciano. Si tratta di una delle specialità italiane di più antica tradizione, una grande eccellenza enologica della Toscana. Nasce da una storica selezione clonale di Sangiovese, qui chiamato Prugnolo Gentile, e da altre eventuali uve autoctone a bacca rossa, come il Canaiolo, usate in misura minima e variabile. Il disciplinare DOCG prevede un affinamento minimo di 24 mesi, di cui almeno 12 in legno, che raggiunge i 36 mesi per la Riserva. Profumo intenso e caratteristico, di prugna e sottobosco, e gusto equilibrato, corposo e persistente, sono alcune delle caratteristiche che hanno decretato il suo grande successo in Italia e nel mondo.

Montalcino: Il Brunello di Montalcino è senza dubbio il vino toscano più famoso al mondo, un grande rosso di carattere. Si tratta di un vino da Sangiovese Grosso in purezza, un vitigno che rappresenta perfettamente il territorio toscano. La zona in cui viene prodotto il vino Brunello è relativamente piccola, poco più di 2000 ettari vitati, con una produzione media annua di 8,5 milioni di bottiglie, il 65% delle quali esportate in tutto il mondo.

Il Chianti: Il vino Chianti classico, composto prevalentemente da il Sangiovese, che è un uva molto sensibile ai fattori esterni e ha la peculiarità di interpretare perfettamente le caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno in cui nasce. Non a caso è solo in poche zone della Toscana che il Sangiovese riesce ad avere le sue migliori performance. Il Chianti Classico ha quindi il  bouquet floreale di giaggiolo  e mammola, proprio del terreno arenario di questa zona, che costituisce l’elemento organolettico caratterizzante, con aroma di frutti di bosco che gli derivano dalla componente calcarea.

Bolgheri: La denominazione Bolgheri DOC è una delle denominazioni italiane più prestigiose. Situata nel cuore della Maremma toscana, si estende sul territorio del comune di Castagneto Carducci. Il disciplinare Bolgheri DOC prevede sia la versione bianco, con uve vermentino, sauvignon blanc e trebbiano toscano, che la versione rosato e rosso con uve cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc, syrah e sangiovese. Bolgheri DOC produce grandi rossi con uve internazionali, i famosi supertuscan tanto amati all’estero. La menzione Superiore è riservata ai vini sottoposti a un affinamento di almeno 24 mesi, 12 dei quali devono essere trascorsi in botti pregiate di rovere.

Orcia: La Val d’Orcia, meno nota e blasonata delle vicine aree del Vino Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino, è spesso oscurata da quest’ultime. L’attribuzione della denominazione di origine controllata Orcia, sorge dopo tanto impegno nel 2000. La produzione vinicola valdorciana, consiste in un’ampia selezione di vini, in prevalenza rossi, la cui base è sempre lo storico vitigno sangiovese, utilizzato in purezza o in assemblaggio. In percentuale minore sono impiegati altri vitigni tradizionali: Canaiolo Nero, Colorino, Foglia Tonda, Trebbiano Toscano, Malvasia; e internazionali: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Chardonnay, Sauvignon. In uno stesso stile comune possiamo ritrovare vini di differente gusto e particolarità per i diversi terreni che si hanno nei vari vigneti e per i diversi assemblaggi in cantina. Nella tipologia Val d’Orcia ci sono anche vini rosati e bianchi. Presenti anche alcune realtà di produzione biologica.

Share.

Comments are closed.