Installando una pompa di calore e andando quindi a sostituire la caldaia tradizionale, è possibile ottenere il doppio salto di classe energetica che dà diritto di usufruire dell’ecobonus del 110 per cento. Il funzionamento della pompa di calore dovrà essere compatibile con l’impianto già esistente, in particolare con le temperature di mandata di terminali di riscaldamento.

È possibile usufruire dell’ecobonus anche quando si passa agli scaldacqua in pompa di calore. In un edificio in cui vive una sola famiglia, sostituendo solo il generatore per la produzione di acqua calda sanitaria con uno scaldacqua in pompa di calore, non se ne ha invece diritto in quanto questo non è considerato come un intervento trainante. Ma se nello stesso edificio unifamiliare, si installa una pompa di calore per il riscaldamento e uno scaldacqua in pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria in sostituzione di una caldaia già esistente in produzione combinata (riscaldamento+ACS), oppure in sostituzione di una caldaia esistente in riscaldamento e di un generatore per produzione di acqua calda sanitaria, allora questo diventa un intervento trainante e si ha diritto al bonus del 110 per cento. Naturalmente, si deve sempre verificare il doppio salto di classe energetica.

A chi spetta l’ecobonus del 110 per cento

La detrazione del 110 per cento spetta ai condomini, alle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di impresa, fino a un massimo di due unità immobiliari, agli Iacp (Istituto autonomi case popolari) per interventi di edilizia residenziale pubblica, alle cooperative di abitazioni su immobili dello Stato.

Le spese devono essere state sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. La detrazione si ottiene in cinque quote annuali di pari importo.

L’ecobonus 110 per cento permette di modificare e migliorare le condizioni, già favorevoli, del vecchio ecobonus al 50 o al 65 per cento, che rimane comunque utilizzabile per tutti quei lavori non compresi nel nuovo super incentivo deciso dal Governo e inserito nel Decreto Rilancio.

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