Dal cuore dell’Umbria a Milano e Parigi passando per Firenze. Questo in sintesi il percorso seguito sin qui dal marchio SupeDuper Hats; un percorso che ha trovato negli ultimi tempi anche spunti di riconoscimento come ad esempio è accaduto durante l’evento “Vogue Experience: a Conversation With”, andato in scena nello scorso febbraio a Milano, evento durante il quale il giovane trio ha potuto presentare e far conoscere a stampa ed addetti ai lavori il proprio stile.
Uno stile di berretti che sembra ricordare le produzioni delle antiche pelletterie di inizio novecento. Uno stile che si basa su una cura spasmodica, quasi maniacale, del design e dei materiali, che non lascia nulla ne al caso ne all’approssimazione. Anche nel modo di presentare le proprie proposte SuperDuper Hats dimostra una cura dei dettagli senza eguali; lo si vede ad esempio nella definizione delle sfumature di trucco di modelli e modelle che prestano il loro viso alle campagne SuperDuper Hats, ed i cui lineamenti vengono esaltati con rossetti dalle tonalità forti e che richiamano la donna anni ’50 (come quelli proposti da Nouba ad esempio).
Nelle ultime collezioni per la primavera-estate 2014 SuperDuper Hats si è ispirata allo stile dei gangster per quanto riguarda la moda uomo ed ai berretti delle donne del centro e sud America per la sezione femminile. Ovviamente, nonostante l’ispirazione di questi capi venga da Oltreoceano, in ogni singolo prodotto viene comunque impresso quel tocco di Made in Italy che si evince di volta in volta sotto forma di “ingentilimento” del design in alcuni casi e nella scelta di materiali più leggeri in altri.
