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La Fondazione Cucinelli chiude la stagione musicale presentando al pubblica la sua terza produzione interamente dedicata a Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791).
Sabato 21 maggio, insieme all’Accademia Hermans, diretta dal M° Fabio Ciofini, sul palco si esibirà Burt van Oort al fortepiano, strumento precursore del moderno pianoforte inventato a Firenze nel 1700. Subito amatissimo da molti, divenne lo strumento prediletto dei maggiori esponenti della musica sette/ottocentesca, come Mozart, Haydn, Muzio Clementi o Beethoven
I Concerti per tastiera KV 466 e 467che verranno eseguiti – spiega la musicologa Silvia Paparelli – rientrano perfettamente nella definizione di “dramma giocoso” di questo “dittico” probabilmente concepito come tale dall’autore fin dall’inizio, e non solo per vicinanza temporale (solo un mese intercorre tra la composizione dei due capolavori).
“Il “dramma” del 466, spesso frainteso come partitura pre-beethoveniana se non pre-romantica, – ci dice la musicologa – sembrerebbe, infatti, perfettamente controbilanciato dalla “giocosità” e dalla gaiezza del 467, suo alter-ego espressivo, forse rispondente anche a un’attenzione per il consenso del pubblico che, proprio in quegli stessi mesi, stava finalmente riservando a Mozart i successi più calorosi. Il 1785 segna, infatti, l’apice del gradimento del pubblico viennese per la musica mozartiana, un successo destinato presto a declinare, ma che assicurò al compositore una sempre più diffusa programmazione e una stagione di grandissima popolarità, contrassegnata dalla nascita di alcune perle del suo catalogo, specie pianistico. Così, se le ombre del 466 rischiavano di risultare “indigeste” a un pubblico ancora abituato a concepire il concerto solistico come genere salottiero, la luminosità del 467 doveva sembrare di certo più rassicurante, sebbene nascondesse – a ben vedere – una portata di anticonvenzionalità addirittura maggiore”
“In comune le due straordinarie partiture hanno un’impostazione che svela la tinta profondamente “teatrale” conferita da Mozart al suo catalogo concertistico, un organico orchestrale ampio (con trombe e timpani) e trattato con raffinata sapienza, la grande varietà nella gestione del rapporto solo/tutti che, se non arriva a scardinare formalmente la tradizione, di certo la rilegge in maniera sostanziale. Tre, in entrambi i casi, i movimenti, impostati secondo lo schema comune di due movimenti in tempo veloce (il primo in forma-sonata, il secondo in forma di rondò) a incorniciare un movimento lento”.
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Il Programma
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Concerto in Re min. K 466 per fortepiano ed orchestra
Allegro-Romance-Allegro assai
Concerto in Do magg. K 467 per fortepiano ed orchestra
Allegro maestoso-Andante-Allegro vivace assai
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Accademia Hermans
Orchestra con strumenti originali
Burt van Oort – fortepiano
Fabio Ciofini – direttore
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