L’etichetta Rfid è il modo migliore per difendersi dai furti nel settore retail. Come segnalato dall’ultimo Barometro dei Furti nel retail, le differenze inventariali ammontano ancora a tre miliardi di euro: sono dunque molte, a fronte delle tante soluzioni adottate.

Perché queste percentuali scendano, è necessario un cambio di mentalità. Le differenze inventariali vanno affrontate con decisione e non subite con passività. L’antitaccheggio non va più considerato come di competenza dell’ultimo tassello del negozio, ossia il personale, ma va messo in atto a un livello superiore. La cosa positiva è che questo processo è già in corso. Si è presa in enorme considerazione negli ultimi anni la piaga del furto, così come dell’uso improprio di carte fedeltà o dei coupon. E si è investito di conseguenza.

L’alleato principale è la tecnologia. Le etichette in radiofrequenza e i dispositivi che sfruttano questo sistema sono l’arma migliore. Quella principale è rappresentata dalla etichette che integrano un tag Rfid al loro interno. È infatti possibile fondere in un’unica etichetta la fase dell’antitaccheggio e quella dell’inventario. L’etichetta con tag Rfid viene nascosta direttamente nel capo o nell’oggetto, e così svolge l’azione anti furto, con risparmi notevoli a livello gestionale. La stessa etichetta può essere utilizzata per l’automazione di tutta la supply chain, tracciando ogni passaggio dal fornitore ai depositi fino al negozio al dettaglio, senza dover aprire l’imballaggio.

Le etichette con tag Rfid permettono infine di individuare immediatamente i responsabili e di fungere da deterrente. Si possono installare antenne antitaccheggio anche a pavimento, completamente invisibili, per non rovinare l’estetica del negozio. La scelta di dove piazzarle in questo senso è molto ampia.

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