Lievito naturale, lievito di birra, lievito madre, pasta acida e altro ancora. Noi le usiamo quasi come sinonimi queste diciture. Così, quando su un’etichetta troviamo la scritta lievito naturale, siamo praticamente certi che l’alimento non è stato preparato utilizzando agenti lievitanti chimici, ma non si capisce quale tipo di lievito naturale è stato utilizzato.

Estremizzando il concetto, si omette al consumatore finale l’informazione fondamentale se il lievito sia l’impasto che ogni giorno viene rinfrescato oppure la polverina che il fornaio acquista all’esterno e impiega secondo le necessità. Chi chiede maggiore chiarezza è proprio l’utilizzatore finale, quello di lievito naturale di madre acida, mentre tutto il restante mondo del lievito naturale sposti l’attenzione sul paragone con gli agenti chimici.

La speranza di molti è che su questo punto si faccia chiarezza al più presto, per salvaguardare i clienti, ma anche gli stessi artigiani che producono i vari tipi di lievito.

Gli esperti del marketing, sulle etichette alimentari, da un lato enfatizzano l’assenza dell’additivo alimentare, ma dall’altra la naturalità del suo contrario che la dizione ‘lievito naturale’ porta non sé. Se gli agenti lievitanti (chimici) sono chiaramente individuabili nella lista degli ingredienti, come abbiamo appena visto nel caso del lievito naturale non sia ha questa certezza.

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