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Cantate e Sonate

Martedì 16 Ottobre alle ore 21.00 apertura della stagione musicale del Teatro Cucinelli con Gemma Bertagnolli

L’Apertura della Stagione musicale 2012/2013 sarà affidata quest’anno al Soprano Gemma Bertagnolli, accompagnata dall’Ensemble Aurora, con la direzione musicale del violinista Enrico Gatti. L’Ensemble rileggerà alcune fra le pagine più belle del compositore cosmopolita G. F. Händel, scritte in occasione del Suo soggiorno “italiano” negli anni 1707/1710.

Risalgono infatti al 1707 le composizioni vocali – una sacra e una profana – che  compaiono in questo programma, introdotte da due pagine strumentali, a rappresentare al meglio la versatilità del genio haendeliano. Il “caro sassone” aveva intrapreso pochi mesi prima, nell’autunno del 1706, il primo dei suoi innumerevoli viaggi, muovendo da Amburgo verso l’Italia, tappa irrinunciabile per chi, come il giovane Haendel, volesse avere un contatto diretto con quei generi (l’opera, innanzitutto, ma anche la musica strumentale e sacra) che avevano portato il Seicento musicale a “parlare italiano”. Così, prima ancora di spiccare il volo per Londra, il giovane di Halle rivolse proprio al nostro paese i suoi interessi, soggiornando, tra l’autunno del 1706 e il 1710, nei maggiori centri musicali della penisola (Firenze, Napoli, Venezia, ma soprattutto Roma) e venendo qui a contatto con l’opera dei maggiori compositori del tempo (Scarlatti e Corelli su tutti). In particolare, all’esperienza romana dominata dal mecenatismo delle corti cardinalizie (Ruspoli, Pamphilj, Ottoboni, Colonna), si deve la produzione della maggior parte delle cantate profane haendeliane, tra le quali vanno rintracciati gli archetipi delle grandi scene drammatiche delle opere successive.

In genere di argomento lirico-pastorale, le cantate romane contribuiscono a mutare i tratti del compositore di Amburgo in quelli del melodista nato e segnano già apici di raffinatezza ed espressività pur nell’esiguità dei mezzi adottati (nella maggior parte dei casi una sola voce, due violini, basso continuo).

Il programma

Georg Friedrich Haendel (1685 1759)

Triosonata op.V n°2 in re maggiore

per 2 violini e basso continuo:

Adagio – Allegro – Musette: Andante – Allegro – Musette: Andante

– Marche – Gavotte: Allegro

Cantata Tu fedel, tu costante?

per soprano, 2 violini e basso continuo (1707):

Sonata – [Recitativo] – Un poco allegro – [Recitativo] – [Aria]

[Recitativo] – [Aria] – [Recitativo] – [Aria]

Triosonata op.II n°5 in sol minore

per 2 violini e basso continuo:

Larghetto – Allegro – Adagio – Allegro

Gloria in Excelsis Deo

per soprano, 2 violini e basso continuo (ca.1707)

(Royal Academy of Music MS 139, fol. 111-122) :

Gloria in Excelsis Deo – Et in terra pax – Laudamus te

Domine Deus – Qui tollis peccata mundi

Quoniam tu solus sanctus

Gli interpreti

Gemma Bertagnolli

Gemma Bertagnolli è attualmente considerata una delle interpreti di riferimento della sua generazione per la musica barocca italiana. La sua grande esperienza si è sviluppata grazie ad assidue collaborazioni con i maggiori specialisti dell’esecuzione della musica barocca su strumenti originali fra cui Rinaldo Alessandrini con Concerto Italiano, Giovanni Antonini con Il Giardino Armonico, Stefano Demicheli con Dolce & Tempesta, Alfredo Bernardini con Ensemble Zefiro, Fabio Biondi con Europa Galante, Ottavio Dantone con Accademia Bizantina.

Inizia la carriera giovanissima dopo la vittoria al concorso AsLiCo e il premio Mozart al Concorso Viñas di Barcellona. Debutta in breve nei principali teatri e per le principali istituzioni musicali in tutto il mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Théâtre des Champs Elysées, Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Concertgebouw di Amsterdam, Salzburger Festspiele, Rossini Opera Festival di Pesaro. Ha collaborato con Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta. Il suo repertorio spazia da Mozart (Pamina in Zauberflöte, Ismene in Mitridate, Susanna in Nozze di Figaro), a Rossini (Amenaide in Tancredi) e Richard Strauss (Sophie in Rosenkavalier).

Gemma Bertagnolli è molto attiva nel campo dell’opera barocca e intensissima è anche la sua attività concertistica: ricordiamo l’integrale della produzione sacra di Wolfgang Amadeus Mozart in un ciclo triennale con l’Orchestra da Camera di Mantova e Umberto Benedetti Michelangeli; la Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler con l’Orchestra Nazionale Sinfonia della Rai di Torino; le chansons di Maurice Ravel per l’Auditorium Rai di Milano e la collaborazione in numerosissimi recital e incisioni discografiche con Antonio Ballista. La soprano è ambasciatrice Unicef ed è impegnata per sostenere e difendere il diritto alla musica e la sua funzione nella società civile.

Ensemble Aurora

L’associazione fra suono e luce, rivelata da affinità etimologiche fra le parole che indicano il suono ed il sorgere del sole , ricorre spesso nei miti di molti popoli dell’antichità. Dalla tradizione europea a quella indo-asiatica ed eschimese  fino alle culture primitive di Africa e d’America, la sorgente da cui emana il mondo è un suono di luce. Ispiratosi ad Eos, la “dea dalle rosee dita”, Enrico Gatti ha fondato nel 1986  l’Ensemble “Aurora” insieme ad altri artisti appassionati dallo studio e dalla interpretazione del patrimonio musicale anteriore al 1800, con particolare riferimento a quello italiano.

Ciascuno dei musicisti dell’Ensemble Aurora ha alle sue spalle un attento lavoro di ricerca personale, ed ha perfezionato e qualificato la sua preparazione presso le più prestigiose scuole europee quali il Conservatorio Reale dell’Aja, la Schola Cantorum di Basilea, il Centro di Musica Antica del Conservatorio di Ginevra, il Mozarteum di Salisburgo, il Conservatorio Superiore di Parigi. In un’epoca in cui le sonorità della musica antica stanno acquistando una fisionomia sempre più nervosa e ritmata l’Ensemble Aurora ha basato la ricerca della propria emissione sonora sulla caratteristica più costante dell’estetica sei-settecentesca: l’imitazione della natura, e quindi della voce umana, con le sue dinamiche, pronunce ed articolazioni. Su questa base l’impiego di strumenti originali ed un loro adeguato uso in relazione al repertorio affrontato non viene concepito come un fine, bensì come un mezzo prezioso per il recupero della tradizione italiana, contraddistinta da quella nobiltà e raffinatezza che solo un equilibrio fra rigorosa preparazione e fantasia interpretativa permette. L’ensemble si è formato con un approfondito lavoro sulla letteratura del XVII secolo e sulle sonate a tre di Corelli, considerando ciò come cifra stilistica di fondo necessaria per poter poi affrontare il repertorio successivo senza il pericolo di anacronistiche interpretazioni. Oltre a numerosi programmi strumentali sono stati realizzati anche programmi di cantate profane e sacre (con Gloria Banditelli, Gemma Bertagnolli, Guillemette Laurens, Roberta Invernizzi, Jill Feldman, Gian Paolo Fagotto e altri). Il gruppo si è esibito in quasi tutti i paesi europei, negli Stati Uniti, in America del sud  ed in Giappone, ospite di importanti stagioni concertistiche fra cui ricordiamo il Festival van Vlaanderen, Festival des Cathedrales, Ambraser Schlosskonzerte Innsbruck, “Symphonia en Perigord”, Festival International de Musique Sacrée de Lourdes, Tage Alter Musik Herne, Théâtre de Caen, Library of Congress (Washington), Festival “Vivaldi in Veneto”, “Musica e poesia a S. Maurizio” di Milano.

L’Ensemble Aurora ha inciso per Tactus, Symphonia, Arcana e Glossa, con cui ha realizzato varie prime registrazioni mondiali.  È stato insignito, fra gli altri  riconoscimenti, due volte del Premio Internazionale del disco “Antonio Vivaldi” per le migliori incisioni di musica strumentale italiana del 1993 e del 1998; l’integrale dell’op. III di Corelli  ha ricevuto il Diapason d’or de l’année” 1998.

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