Venerdì 27 aprile a Serendipity c’è stato l’ultimo concerto della terza edizione de GLI INCANTEVOLI. Sul parco c’erano due ragazze e un ragazzo che formavano il gruppo BE FOREST. Appena ventenni, esili e leggeri, fermi sulle postazioni, zero sguardi al pubblico e neanche una parola tra una canzone e l’altra, neanche tra loro. Facevano una musica scura come quella dei Joy Division, la voce fatta uscire appena per raggiungere il cono del microfono. Solo parole in inglese. In pratica l’opposto di tutti gli altri concerti della terza edizione della rassegna.
Questa appena salutata è stata l’edizione più fortunata per qualità artistica e riscontro di pubblico.
Oltre alle conferme di Dente, Nobraino e Brunori sas, invitati perché a Perugia portavano per la prima volta le canzoni dei loro ultimi lavori discografici, c’è stata la piacevole rivelazione di Colapesce, autore di un disco pieno di racconti brevi incastrati in armonie dilatate e sospese. Un disco che rimane in testa per l’ascolto totale, senza gerarchie tra i singoli brani. Particolarmente fortunata è stata anche la serata tutta al femminile dell’8 marzo in cui abbiamo ammirato una delle rivelazioni di Sanremo 2012, Giulia Anania, la vincitrice dell’ultimo M.E.I. Valentina Gravili e una Cristina Donà potente e divertita.
Tra tutte le serate della rassegna abbiamo contato circa 4.000 persone di pubblico, ma il successo della manifestazione non sta tanto in questo tipo di riscontro, ma nell’essere riusciti a rispettare le premesse che stavano dietro a questo progetto culturale: rendere Perugia testimone del ricambio generazionale in corso nel mondo della canzone d’autore Italiana. Quando tre anni fa in casa Musicalbox abbiamo deciso di creare la rassegna GLI INCANTEVOLI si respirava il fermento in corso in Italia e ci siamo imbarcati in questa scommessa: individuare gli attori di questo cambiamento. Vedere ragazzi venire ad ascoltare concerti di artisti appena conosciuti, in prima serata, è un bel segnale. Vedere riempire il Teatro Pavone per Brunori sas e l’Urban per Dente e Nobraino nell’anno in cui il presidente onorario della “Stagione Umbra della Canzone d’Autore”, Ivano Fossati, annuncia di lasciare i pachi, è il segnale che abbiamo tenuto fede alle nostre premesse. La soddisfazione è quindi quella di avere realizzato una rassegna con una identità artistica chiara e con dei risvolti culturali concreti, aspetti questi molto importanti in un’epoca in cui vediamo nascere numerosi festival e rassegne cui spesso ci si interroga sull’utilità pubblica o sul senso stesso dell’evento.
Anche quest’anno ad apertura dei concerti in cartellone ci sono state le “aperture” di artisti umbri. Tra quelli che abbiamo proposto c’è stato un ottimo riscontro per il cantautore di Orvieto Simone Stopponi, in arte “Simone mi odia”. Interessante anche il progetto presentato del cantascrittore Paolo Brancaleoni in apertura a Cesare Basile. Quest’artista di Gubbio sta lavorando ad un disco che vede i contributi di eccellenze quali Mario Luzi, Gary Lawless, Marialuisa Spaziani, Gary Snyider e attendiamo l’uscita del lavoro lungo il 2012.
Ringraziamo per questa bellissima edizione: L’informagiovani di Perugia che ha svolto una bellissima attività di “contagio” dei ragazzi con backstage, infatti durante i sound check i ragazzi potevano assistere all’allestimento del palco e vivere l’esperienza della produzione di un concerto; tutti gli spazi che hanno accolto Gli Incantevoli (Urban, Teatro Pavone, Contrappunto, Serendipity); l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Andrea Cernicchi per aver sostenuto la serata centrale del 5 aprile attraverso la concessione del Teatro Pavone e Daniele Pampaneli per aver reso speciale la serata del 5 aprile.