Come possono sposarsi vino e arte? Se ci guardiamo intorno troviamo nella nostra Regione diversi splendidi esempi di storiche cantine che hanno cementato la loro storia all’interno di altrettanto storiche strutture divenute nel corso degli scorsi anni fonte di richiamo per appassionati del turismo legato al filone dell’enograstonomia.

Ma sebbene l’arte sia di per se qualcosa che si valorizza e si apprezza nel tempo è anche vero che se non se ne crea di altra non ci sarà nelle generazioni future un segno tangibile, a livello artistico, del momento storico che stiamo vivendo.

E proprio a voler lasciare un segno nella storia, oltre che nell’arte, la famiglia Lunelli, storica produttrice di vino, ha deciso di affidare al maestro Arnaldo Pomodoro la creazione di una nuova struttura, che va sotto il nome di Carapace, e che vuole essere allo stesso tempo una sorta di cantina e luogo di esposizione dei vini prodotti all’interno delle vigne Lunelli. Dopo sei anni di lavoro è adesso possibile ammirare l’opera conclusa in cui appaiono evidenti i riferimenti al guscio della tartaruga, ed in cui il colore rossastro del rame funge da richiamo ai colori della natura umbra circostante.

Il Carapace di Pomodoro diventa quindi una meta consigliata in un ipotetico tour per le bellezze della zona, divenute oggi abbordabili economicamente grazie alle promozioni messe in atto dagli operatori locali; ad esempio se vuoi passare qualche giorno in Umbria, tra le colline e le bellezze delle vigne, online puoi trovare delle proposte di viaggio e delle offerte su Expedia, o presso gli uffici di promozione del turismo presenti in ogni cittadina.

Chi fosse interessato a vedere da vicino il Carapace di Pomodoro, lo trova nella zona della Tenuta di Castelbuono, tra Montefalco e Bevagna, laddove su una distesa di circa 30 ettari vengono prodotte le uve utilizzate per il Sagrantino; un punto di riferimento per il turismo enograstonomico a due passi da Perugia.

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