Dietro allo strepitoso successo della Sir Safety Perugia contro Piacenza in gara 4, valida per la semifinale playoff di serie a1 c’è Gino Sirci, più che un presidente: un condottiero!

Gino Sirci è Diverso

Contro gli scettici. Contro le malelingue di chi credeva che una squadra nata a Bastia Umbra non potesse conquistare Perugia. Contro ogni pronostico, perché chi prevede il fallimento a prescindere, probabilmente non ha mai ottenuto nulla dalla vita. Contro tutto e tutti c’è sempre stato lui: Gino Sirci.

Gino Sirci è diverso.
Nella vita non è partito con la carta d’oro o con un cognome altisonante. Non ha avuto altro che se stesso ed ha costruito un’azienda da zero, andando controvento anche quando il mare era un tormento. Un imprenditore con la I maiuscola, che ha investito su se stesso come fosse l’unica ricchezza da cui prendere potere. E, passo dopo passo, la SIR è divenuta un’azienda leader di prodotti per l’antinfortunistica a livello nazionale, conquistando di diritto un posto rilevante nell’economia dell’eccellenza umbra.

Gino Sirci è diverso.
Perché nel 2001-2002, quando la squadra bastiola di pallavolo galleggiava tra le acque torbide della serie C regionale e tutta l’attenzione della città era rivolta al calcio, lui ha rilevato la società ed ha creato i Block Devils.

Gino Sirci è diverso
Perché quando è nato Bastia Sportweek, il settimanale bastiolo ideato e diretto dal sottoscritto, ha subito instaurato un fil rouge con la città, investendo dove le altre società sportive del paese pretendevano denaro per parlare di loro. E quando l’ha fatto, qualcosa è cambiato definitivamente, trasformando il Palagiontella in una bolgia di tifo mai vista prima.

Gino Sirci è diverso.
Perché nel 2003, in una cena di gala in un noto ristorante di Brufa (PG), durante la celebrazione della prima storica promozione in B2, quando la maggior parte delle persone che gli stavano attorno erano salite avidamente sul carro dei vincitori, dopo aver ringraziato tutti gli sponsor presenti e la stampa genericamente, ha preso il microfono in mano: “questo tributo lo voglio dedicare a colui che ha cambiato l’opinione di una città. Prima del suo lavoro, fatto di passione e competenza, il Palagiontella era un palazzetto deserto. Ora, al di là dei nostri meriti, tutta Bastia ci conosce: sto parlando di Nicola Angione.” Avevo 23 anni, fui l’unico dei presenti ad essere menzionato.

Gino Sirci è diverso.
Perché è sempre stato un passo avanti rispetto agli altri. In quei momenti ha creato l’inno della squadra, soprannomi ai giocatori, slogan incredibili e divise da gioco di un’altra categoria. “Voglio che ci sia lo show!”. E mentre lui ha creato BLOCK DEVILS SHOW, la maggior parte dell’opinione pubblica lo riteneva eccessivo  e… fuori di testa.

Gino Sirci è fuori di testa!
Ma non è pazzo! È soltanto diverso dagli altri. Ciò che lui pensa, ciò che lui vede, ciò che lui ottiene attraverso la sua passione, ciò che lui rischia non è mai passato nella testa di nessun altro. Quando lo vedi esultare ad ogni punto come fosse l’ultimo, capisci perché lui è arrivato lì: Gino Sirci ci crede, sempre. Dove c’è lui, impossible is nothing

E…
Quando ieri sera sono giunto al PalaEvangelisti di Perugia a bordo campo, tra gli altri giornalisti, mi son voltato ed ho avuto un sussulto all’anima.
Ho assistito a concerti, eventi sportivi di alto livello ma mai mi ero trovato di fronte ad una scena simile. Uno tsunami di gente, assiepata in ogni angolo possibile, un coro unanime che dal primo all’ultimo set ha usato ogni singolo frammento di voce pur di sostenere la Sir Safety Perugia. Una tifoseria da Champions League, mai vista all’infuori del calcio perugino. La forza di una città che ha letteralmente intimidito e spazzato via i campioni più esperti di Piacenza.

Poi nel momento cruciale del match c’è stato il colpo a effetto che ha trasformato definitivamente una serata sportiva in un momento epico: la Ola.

Gino Sirci è diverso.
Ora anche Perugia l’ha capito.

Archivio Bastia Sportweek

il video dell’intervista post Sir Safety Perugia vs Piacenza valido per gara 2 trasmesso dal TG3

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Nicola Angione

"Il coraggio crede nelle sfide e fotografa i dettagli dentro un’emozione. Non da mai nulla per scontato e sviluppa il suo rullino dentro il brivido istintivo di un’improvvisazione."

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