Lillo e Greg, il duo in scena al Teatro Lyrick di Assisi

GREG è venuto l’ultima volta a Assisi nell’agosto 2009, per suonare con i Blues Willies (www.blueswillies.it) in occasione dell’Assisi Endurance Lifestyle (www.assisiendurancelifestyle.it); ora torna con il suo compagno artistico di sempre, LILLO, (www.gregelillo.it), per calcare la scena del TEATRO LYRICK di Assisi (www.zonafranca.pg.it / gruppofacebook: Teatro Lyrick) venerdì 18 DICEMBRE, alle ore 21.15, con lo spettacolo LA BAITA DEGLI SPETTRI. A parlarne sono loro stessi, ai quali, però, chiediamo un piccolo riepilogo sul proprio percorso di coppia artistica.

LILLO Circa vent’anni fa, ci siamo conosciuti perché lavoravamo entrambi per una casa editrice di fumetti; eravamo autori, quindi sia disegnatori, che sceneggiatori. Ci trovavamo in procinto di lavorare insieme a una rivista, ma la casa editrice fallì. Così ci siamo trovati senza lavoro. Dal momento che tutti e due ci dilettavamo nello scrivere canzoni comiche, ci siamo messi a strimpellarle insieme per esibirci nei piccoli locali. Da qui sono nati “Latte & i Suoi Derivati” (web.tiscali.it/lsd/) e ha avuto inizio tutto. Devo ammettere che abbiamo avuto la fortuna di essere cercati invece di andare a bussare per provini; ma abbiamo fatto comunque la gavetta. Ricordo che, quando eravamo già abbastanza conosciuti a Roma, un impresario ci propose di fare un tour al nord Italia. Beh, ci ritrovammo a suonare perfino nelle pizzerie, senza palco, con gente che ci mangiava a meno di un metro di distanza. Poi, magari, fra tanti auditori distratti c’era anche qualche autore; come quello che portò in Italia il format argentino di “Le Iene”. Proprio questo ci ha notato e portato in televisione, perché ci conosceva come “Latte & i Suoi Derivati”.

Dove avete preso spunto per ogni vostra espressione artistica?

GREGForse sembrerà banale da dire, ma prendiamo spunto da quello che ci capita, da quello che vediamo quotidianamente intorno a noi, dai modi di dire, di fare, di agire degli esseri umani che ci colpiscono. Ciò che, in particolare, attrae il nostro spirito d’osservazione è il lato meschino dell’essere umano, quello che porta a volersi imporre a tutti i costi, a cercare affannosamente di fare le scarpe agli altri, che spinge a dedicarsi alla futilità… tipo il gossip, o il cellulare che fa le foto o che invia più messaggi dell’altro. Col trascorrere del tempo e, quindi, con l’accrescersi delle nostre esperienze artistiche, c’è una maturità che man mano si consolida. Tuttavia, l’elemento di fondo del nostro lavorare è il divertimento nell’affrontare degli argomenti scelti, scriverli e portarli in scena. E poi, il gusto per il non senso, per il surreale; decontestualizzare una cosa col metalinguaggio, scomporla e ricomporla in un altro modo. Il minimo comune denominatore di tutti i nostri spettacoli. Tutto si basa, innanzi tutto, sulla situazione comica, cui si aggiunge il linguaggio; è con questo che scardiniamo quelli che sono i luoghi comuni del parlare. Per questo è difficile estrapolare una battuta da un nostro spettacolo e conservarne l’umorismo, perché ogni intervento comico è efficace se inserito nel contesto in cui si trova e per il quale è stato pensato. Per quanto riguarda, invece, l’improvvisazione, lasciamo sempre un po’ di spazio per i fuori programma, nella musica come nella comicità. Ciò nonostante, costruiamo ogni lavoro in modo che la preparazione preveda, fin da subito, che l’ossatura sia completa e funzioni da sé. Una volta fatto questo, quando siamo in vena, vediamo che il pubblico risponde e che la situazione è adatta, cogliamo l’occasione per improvvisare.

Ma veniamo a “La Baita degli Spettri”, spettacolo che porterete al Teatro Lyrick di Assisi venerdì 18 dicembre; di cosa si tratta?

GREG“La Baita degli Spettri” è uno spettacolo incentrato sul surreale, sul non senso umoristico, che dissacra tutti i cliché della commedia horror, come anche di certa cinematografia horror del tipo “Non aprite quella porta” o “Venerdì 13”. Gli interpreti sono dei ragazzi che vanno in vacanza qualche giorno in una baita sperduta nei boschi. Il posto costa poco perché dentro vi aleggiano presenze spettrali, tra le quali il fantasma di un maniaco che nel ’69 uccise dei ragazzi con una sega elettrica. Dall’arrivo dei giovani presso la baita ha inizio tutta la vicenda; i ragazzi, ad esempio, conoscono un imbalsamatore di animali, personaggio che si presenta come molto sinistro e che poi, invece, comincia a interagire con il gruppo. Tutti i personaggi in scena hanno una doppia personalità, da chi ha segreti da nascondere a chi è maniaco sessuale. Sul palco si sviluppano siparietti divertenti.

Quali sono quelli che potremmo definire i tratti caratterizzanti de “La Baita degli Spettri”, quei segni di personalità che fanno da fil rouge allo spettacolo?

LILLOCiò che rende particolare “La Baita degli Spettri” è, innanzi tutto, la storia in sé, dal momento che al suo interno si trovano meccanismi narrativi originali, che noi stessi abbiamo sperimentato e visto funzionare. Poi, c’è da sottolineare che nel corso dello spettacolo sono previsti dei momenti della “caduta di tono”, ognuno opportunamente anticipato da un apposito segnale acustico. In pratica, compare il segnale acustico e subito dopo si verifica la caduta di tono; generalmente il tutto si concretizza in una parolaccia, o un’espressione comunque un po’ becera. Infine, anche letteralmente, ci sono gli extra, i contenuti speciali, che comprendono le scene tagliate, le interviste, i provini, i dietro le quinte… cose, credo, proposte per la prima volta in teatro. Lo spettacolo va assolutamente visto, perché fa ridere. E perché tutte le mie fans avranno modo di ammirare dal vivo le mie grazie…

Vi ricordiamo gli spettacoli in scena al Teatro Lyrick nel mese di dicembre:

8/9 DICEMBRE – COPPELIA; 12 DICEMBRE – MELEVISIONE; 18 DICEMBRE – LA BAITA DEGLI SPETTRI

Tutte le sere disponibile la CENA A TEATRO; soli 10,00 €

E per NATALE, REGALA UN BIGLIETTO… REGALA UN’EMOZIONE!!!

TEATRO LYRICK/075.8044359/www.zonafranca.pg.it/gruppo facebook:TeatroLyrick

Share.

Leave A Reply