[vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”18554″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full”][vc_single_image image=”15880″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”200×200″][vc_column_text]TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
Tel: 075/57542222 
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Facebook  Teatro Stabile[/vc_column_text][vc_single_image image=”17460″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”200X200″][vc_column_text]TEATRO TORTI DI BEVAGNA
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Teatro Torti di Bevagna – Mercoledì 9 Aprile
INFAMI. Storie di ordinaria antimafia

Mercoledì 9 aprile, alle 21 al teatro Torti di Bevagna, INFAMI. Storie di ordinaria antimafia, realizzato da La Società dello spettacolo in collaborazione con la rete della Comunità Progetto Suddel prete anti-‘ndrangheta don Giacomo Panizza.

Tratto dall’omonimo libro scritto da Alfonso Russi, consulente tecnico della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, lo spettacolo raccoglie la sua esperienza di lotta alla malavita organizzata vissuta in prima linea nella terra gestita dalla ‘ndrangheta. Un’esperienza autentica che racconta degli inganni dei funzionari comunali, delle collusioni tra politici e mafiosi, della paura che si respira, della speranza che nonostante tutto riesce a sopravvivere.

Quando abbiamo letto per la prima volta il libro di Alfonso Russi, – raccontano C.L.Grugher, Michelangelo Bellanici è venuto in mente “Ragazzi di vita” di P.P.Pasolini. Non si tratta certo di letteratura analoga, ma in entrambi i casi, al di fuori di ogni cliché letterario, viene narrata una vicenda dei sobborghi umani che emerge in tutta la sua più cruda verità. Alfonso Russi non racconta una storia di ‘ndrangheta. Racconta la sua storia. Una micro-storia, fatta di immagini della memoria, piccoli dettagli, emozioni, scorci e vissuti quotidiani, quasi del tutto privi di quei colpi di scena che uno si aspetta dall’epica con cui sono solitamente trattate le storie sulla malavita organizzata. Ma Alfonso Russi non concede nulla all’autocompiacimento dei criminali che probabilmente amano rispecchiarsi nei tanti sequel/prequel delle “piovre” e dei “padrini”. È come se in questo sguardo del tutto soggettivo, microscopico e privo di gesta eroiche, si potesse scoprire tutta la verità. L’emergenza della verità. E così, questo sguardo così profondamente soggettivo restituisce l’oggettività. L’oggettività ruvida e scevra d’inganno figurativo di una realtà. Di un’istanza umana che ti arriva forte perché vissuta sulla propria pelle. E se pensi che quei piccoli comuni dalla toponomastica inventata, che la procura di “Catreggio” esistono davvero… e che Alfonso Russi non è Michele Placido… e che i pensieri, le emozioni, la paura, le indagini svolte, sono la sua vita vera e non è fiction… allora forse per un attimo hai la voglia di capire… Perché le bombe esplodono sul serio, in luoghi veri, come “Catreggio” e non le vediamo solo in par conditio nei servizi dei tg. Il nostro sguardo teatrale, la nostra messinscena, cerca di raccontare nel modo più onesto e limpido possibile un’esperienza di vita. Aggiungendo soltanto, se possibile, il tocco dei nostri sentimenti.”

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Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al numero 075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it

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