Grande attesa al teatro Mengoni di Magione, sabato 14 gennaio, alle 21 per Nel nome del padre di Luigi Lunari, interpretato da Margherita Buy e Patrick Rossi Gastaldi che cura anche la regia. Una “commedia sentimentale” – come l’ha definita il suo stesso autore – che si svela gradatamente, parola dopo parola, in un crescendo emotivo che passa dalla iniziale reticenza dei due personaggi a raccontare di se stessi fino al riconoscimento di un’uguaglianza nel dolore e all’ideale catarsi finale che porta finalmente al pettine tutti i nodi svelando le ombre di un angoscioso passato.
Un uomo e una donna si trovano in un luogo misterioso, una sorta di purgatorio, dove devono liberarsi dei loro drammatici ricordi per approdare a una meritata pace eterna. Rosemary e Aldo provengono dai poli opposti della nostra società: lei figlia del vecchio Kennedy (e sorella dei presidente assassinato), lui figlio di un comunista italiano, perseguitato politico, esule in Russia durante la guerra, anch’esso figura storica, che risponde al nome di Palmiro Togliatti. Ambedue hanno pagato un durissimo prezzo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro genitori, dai quali sono rimasti irrimediabilmente schiacciati. Dramma “sentimentale”, che si conclude con il lieto fine di un’unione tra i due e nel loro comune addormentarsi nella morte.
L’idea che incornicia il tutto è molto semplice: un figlio “imperfetto” può tirar fuori il peggio da un padre, sia che questo padre sia un famoso capitalista o un’importante leader comunista. In questo dramma, spesso molto emozionante, i due sono confluiti in quel limbo con il compito di svuotarsi dalle loro esperienze: lui è ben disposto a questo, lei è più chiusa. Ma a poco a poco essi ravvisano molte analogie nella loro vita. Forse il dramma è ingiusto nei riguardi dei padri ma è difficile sviluppare qualche simpatia per loro: l’uno che considera la figlia disabile come un ostacolo per la carriera dei suoi figli, l’altro interessato unicamente alla sua causa per il socialismo. Il testo è ricco di implicazioni divertenti malgrado il loro tragico significato; quando, per esempio, Rosemary e Aldo discutono su quale dei loro padri è stato più grande e quale merita maggiore ammirazione… La conclusione è consolante: liberatisi dei loro ricordi, essi sognano addirittura di essere stati una coppia; una semplice, normale coppia, un uomo e una donna come gli altri; quasi una risposta ai sogni di grandezza e ai disumani progetti dei loro padri.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

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