Ci sono tante persone che fanno una gran fatica a dormire, ad addormentarsi o a riaddormentarsi. Che contano tutte le pecore dell’universo, ma proprio non ce la fanno, che passano l’intera notte in bianco. Queste persone soffrono di insonnia. Talvolta è una situazione temporanea – una notte o una settimana e in questo caso si chiama insonnia acuta – talvolta può durare più a lungo. Se nel corso di una settimana, succede almeno tre volte, si può parlare di insonnia acuta.

I sintomi non sono difficili da riconoscere: difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni e difficoltà a prendere sonno, risveglio quando inizia a fare giorno, stanchezza e irritabilità. E pure problemi nel concentrarsi e nel campo della memoria. Generalmente le cause sono tante: può essere l’accadimento di un evento traumatico, condizioni non buone di salute come asma, depressione, artrite e reflusso gastroesofageo, disagio fisico ed emotivo, rumori, luminosità o temperatura della stanza in cui si dorme, medicinali utilizzati per curare raffreddori, allergie, depressione, asma e ipertensione, interferenze come il jet lag e il lavoro su turni.

L’insonnia cronica è generata in particolare da depressione, ansia, stress cronicizzato, dolori che arrivano di notte. Vi starete domandando: e per tornare a dormire beatamente cosa devo fare?

I rimedi contro l’insonnia

Se si tratta di insonnia transitoria, non servono trattamenti particolari, ma accorgimenti: leggere un libro o fare un’attività rilassante mezzora prima di andare a letto; evitare di controllare dispositivi elettronici in prossimità dell’ora in cui si va a letto perché questa luce artificiale allerta il cervello. Esistono esercizi di respirazione e di rilassamento, tra cui il metodo 4-7-8, tecnica ideata da Andrew Weil, che consentirebbe di addormentarsi entro 57 secondi. Stiamo parlando di un metodo diviso in tre fasi: inspirare con il naso per 4 secondi, trattenere il respiro per 7, espirare con la bocca per 8. Ripetendo l’esercizio tre volte.

Se passati 20 minuti nel letto non ci si è ancora addormentati, il consiglio è cambiare spazio della casa per svolgere un attività in grado di regalare relax, come ascoltare musica o leggere un libro. Se si sta a letto svegli si crea un legame malsano con l’ambiente deputato al sonno. E’ meglio poi svegliarsi ogni giorno alla stessa ora per regalare al nostro cervello una certa abitudine.

Naturalmente, se l’insonnia comincia a incidere con la vita diurna – e qui parliamo decisamente di una condizione cronica – allora è meglio consultare il medico che saprà indirizzare verso la terapia più consona dopo aver trovato i motivi del problema. Si riscoprirà il piacere di addormentarsi e di dormire bene, almeno 7-8 ore a letto, quelle consigliate dagli esperti.

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