8 piatti natalizi italiani da non perdere. Dai tortellini al panforte, nella cucina natalizia dominano carne e dolci a base di miele e frutta secca. Una cucina di grandi tradizioni, che cambiano da regione a regione, da città a città. I giorni di festa, come Natale, sono quindi l’occasione per fare il giro d’Italia e scoprire tutta la ricchezza del nostro patrimonio gastronomico. 

Ecco quali sono, secondo noi, gli 8 piatti natalizi italiani da non perdere per #FilRouge.

1- Milano – il panettone

Il panettone, dolce tipico della tradizione milanese è uno dei piatti natalizi più famosi. Fino al 1900 nel capoluogo meneghino erano numerosi i fornai e i pasticceri che producevano artigianalmente questo dolce ottenuto da un impasto a base di acqua, farina, burro e uova, al quale si aggiungono frutta candita, uvetta, scorze di arancia e cedro. Un antico statuto delle corporazioni vietava, nel 1400, di produrre il pane dei ricchi, eppure il giorno di Natale i fornai potevano fare uno strappo alla regola regalando ai clienti, poveri e benestanti, lo stesso pane, il pan de ton, cioè il quello di lusso, a base di frumento, farcito con burro, miele e zibibbo.

2 – Torino -Agnolotti del plin con sugo di arrosto

Agnolotti del plin con sugo di arrosto. Questo piatto tipico delle Langhe e del Monferrato è realizzato con sottili sfoglie di pasta all’uovo di forma rettangolare ripiene di carne arrosto. “Plin”, termine del dialetto piemontese, allude al pizzicotto che viene dato per sigillare la pasta. Oltre che con il sugo di carne, gli agnolotti possono essere preparati con burro, salvia e Parmigiano, o con brodo di carne. Si tratta di un piatto povero, tipico della tradizione popolare contadina, ed è per questo che il ripieno variava a seconda degli avanzi di arrosto a disposizione.

3 – Venezia – Bollito di manzo con la salsa al cren

Il Bollito di manzo con la salsa al cren – una salsa dal sapore spiccato a base di rafano, pane e zucchero – è un piatto che non può mancare nel menù del pranzo di Natale veneziano. La carne di manzo viene cotta nel brodo con cipolla, chiodi di garofano, timo, alloro, pepe nero, vino bianco per essere servita con la salsa ottenuta lavando e grattugiando finemente la radice di cren.

4 – Bologna – tortellini cotti nel brodo di cappone 

A Bologna, i tortellini cotti nel brodo di cappone rappresentano un’ istituzione nel tradizionale menù di Natale. La ricetta di questo piatto – caratterizzato da una sottile pasta fresca all’uovo farcita con un ripieno di carne di maiale, pollo, salumi, formaggio e uova – è stata decretata dalla “Dotta Confraternita del Tortellino” e depositata nel 1974 presso la Camera di Commercio di Bologna.

5 – Siena – panforte

Il panforte è il simbolo per eccellenza dell’arte dolciaria natalizia e non di Siena. La sua storia e la sua straordinaria bontà hanno travalicato i secoli, adattandosi a gusti e costumi di ogni epoca.

Da semplice pane addolcito con il miele e arricchito con frutta secca e fresca nell’anno Mille, preparato dalle famiglie contadine e chiamato pane fortis fino al 1879, quando durante la visita della Regina Margherita di Savoia a Siena, fu creata una seconda versione, più delicata e cosparsa di zucchero a velo, che prese il nome di panforte Margherita. Prepararlo quindi non è solo deliziare il nostro palato, è come entrare nella storia.

6 – Perugia – Maccheroni dolci con le noci

Maccheroni dolci con le noci. Questo piatto, da consumare freddo, assomiglia molto a una normale pasta asciutta condita che si presenta pasticciata o compressa a formare un timballo quando la pasta è ancora calda. Per realizzare questa pietanza si utilizzano la pasta lunga (maltagliati, lasagne, reginette) e le tagliatelle fatte in casa. Dopo la lessatura si condisce con un impasto a base di noci, pangrattato, zucchero e cannella, ed eventualmente rum o cacao.

7 – Roma –  Pangiallo

Il pangiallo affonda le sue origini nella Roma imperiale quando, durante il solstizio d’inverno, si usava preparare questo dolce dorato in segno di buon auspicio per favorire il ritorno del sole. Caratterizzato da un impasto a base di frutta secca, miele, cedro candito, il pangiallo veniva cotto e ricoperto da uno strato di pastella d’uovo.

8 – Napoli – Struffoli 

Gli struffoli, dolci immancabili nella ricca tradizione natalizia napoletana, potrebbero essere gli eredi di un piatto tipico della cucina greca, di derivazione arabo-turca (il nome deriverebbe da un termine greco che significa “tondeggiante”) o, secondo alcuni, del piñonate, tipica pietanza spagnola. Gli struffoli si compongono di tante palline di pasta – preparate con farina, uova, strutto, zucchero, un pizzico di sale e liquore all’anice – fritte nell’olio e avvolte da uno strato di miele caldo. Il piatto viene in genere “colorato” con pezzetti di cedro, zucchero e confetti.

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